Ecco il dossier “centri sociali”: quelli pericolosi sono 200. Nella lista a Rimini c’è ”Casa Madiba”

Anacronistici ma violenti. Devastano le città, le vetrine dei negozi e quelle delle banche. Picchiano duro, infieriscono sui “nemici”, impediscono di parlare. Scendono in piazza rabbiosi, lanciano molotov e bombe-carta. Imbracciano mazze e danno fuoco alle auto. Picchiano i poliziotti nascondendo il volto dietro il passamontagna.Finiscono spesso sotto processo, ma non mollano. Riscendendo per le vie con la loro brutalità. Sono i “centri sociali” più pericolosi sparsi in tutta Italia che negli ultimi anni si sono resi protagonisti di inaudite violenze.

Circa 200 strutture autogestite, quelle monitorate dall’ Antiterrorismo. Ma sono migliaia i luoghi dove nasce l’ odio e cresce la violenza. Negli ultimi tempi a far parlare prepotentemente di sé sono stati quelli di Milano (Conchetta, Cantiere, Soy Mendel, Mandragola), Cremona (Dordoni), Napoli (Insurgencia, Ex Opg Occupato -Je so pazzo), Roma (Macchia Rossa innanzitutto, ma nella Capitale ce ne sono 65, 27 dei quali controllati più da vicino da polizia e carabinieri), Torino (Askatasuna), Palermo (Spazio Anomalia -Ex Carcere), Padova (Pedro), Rimini (Casa Madiba), Brescia (Magazzino 47) e molti altri ancora sparsi in tutta la Penisola. (…) Luca Rocca, Il Tempo