Ecco il testamento della Reggenza Mussoni-Palmieri

Indirizzo di saluto della Reggenza ai Membri del Consiglio Grande e Generale ed ai Membri del Congresso di Stato in occasione dell’ultima sessione consiliare del proprio mandato

Onorevoli Membri del Consiglio Grande e Generale,

Onorevoli Segretari di Stato,

al termine di questa Sessione Consiliare, che è l’ultima del nostro mandato reggenziale, desideriamo rivolgere a tutti voi il più cordiale saluto ed esprimere la nostra gratitudine per la collaborazione che ci è stata prestata.

Abbiamo cercato di condurre i lavori di questa Assemblea nel pieno rispetto delle regole cercando di venire incontro, per quanto possibile, alle esigenze di tutte le componenti anche quando le dinamiche che sono proprie della politica hanno prodotto inevitabili tensioni.

Abbiamo avvertito il caloroso rispetto che accompagna l’Istituto Reggenziale ma, nel contempo, abbiamo compreso tutta la responsabilità di far fronte al delicato compito e funzione.

Siamo stati vicini alla nostra cittadinanza in un momento difficile del paese. Con la nostra presenza sempre abbiamo voluto sottolineare la presenza dello Stato, cercando di sostenere e riconoscere ogni iniziativa che esaltasse la nostra sovranità, la nostra cultura, i nostri valori, la generosità della nostra popolazione.

Questi sei mesi sono stati densi di avvenimenti: fare una valutazione oggettiva delle vicende che hanno interessato il Paese dal punto di vista economico e finanziario significa fare riferimento alle gravi difficoltà che accomunano tutti gli Stati, e quindi anche la Repubblica di San Marino, ma significa anche ricercare le risposte che il nostro Paese dovrà essere in grado di fornire nella salvaguardia delle nostre peculiarità statuali.

Questa legislatura si colloca in un momento particolarmente delicato e difficile della vita della Repubblica e riteniamo che ognuno di noi debba avvertire la grande responsabilità di far fronte ad una situazione impegnativa, senz’altro la più critica dei tempi moderni.

Dobbiamo uscire da questa situazione di grande difficoltà: lo diciamo con un linguaggio che non vuole indurre al pessimismo, ma costituisce una sollecitazione ad una reazione di orgoglio e di dignità.

Come abbiamo già avuto modo di affermare, riteniamo che il principale compito di quest’Aula sia adoperarsi per affrontare le sfide del cambiamento, facendo in modo che il primato della politica sottenda la cultura della responsabilità.

Un cambiamento che può e deve rappresentare una opportunità di rinnovamento economico, sociale e culturale in grado di rappresentare un’immagine positiva della Repubblica.

Abbiamo altresì la convinzione che la politica debba cogliere la necessità di proseguire ancor più nel compiere scelte forti che diano risposta a quelle istanze della società che possano favorire e promuovere lo sviluppo del sistema Paese, dove professionalità, capacità ed intelligenze siano adeguatamente valorizzate, in tutte le loro potenzialità, per garantire crescita e certezza del futuro.

Occorre continuare con decisione e fermezza nella strada delle riforme economiche che siano in grado di creare discontinuità, di dare fiducia nel sistema paese, che ridisegnino il sistema finanziario, che diano impulso ad una nuova politica industriale, che attuino una nuova cultura dell’amministrare e dell’amministrazione della cosa pubblica.

Durante il nostro mandato non abbiamo mai cessato di richiamare la fiducia verso le istituzioni facendo leva sulla consapevolezza di essere cittadini di uno Stato sovrano che anche nei momenti di difficoltà – e nella secolare vicenda che ha scandito le vicissitudini della nostra Comunità, ve ne sono stati – ha saputo creare condizioni di rilancio, forte della determinazione e della volontà di riscatto del suo popolo.

Non sembri luogo comune ribadire il proposito di tenere saldo il collegamento fra il patrimonio dei valori legati alla sammarinesità e progetti adeguati per affrontare un futuro che si presenta molto impegnativo e che presuppone, per le responsabilità che le circostanze ci impongono, di agire con il massimo senso dello Stato.

Siamo del parere che la politica potrà ritagliarsi nuovi spazi vincenti se saprà camminare nella stessa direzione, se ognuno di noi saprà mettersi a disposizione dell’interesse comune.

Interesse comune che per essere perseguito necessita, oggi più che mai, di una condizione necessaria ed imprescindibile: la stabilità politica.

Il lavoro ed il servizio allo Stato di uomini e donne impegnati in politica, che antepongono l’interesse dello stato al loro personale, non sono sufficienti senza una risposta in termini di stabilità politica. Si è già constatato che, per vari fattori, la stabilità nel corso degli ultimi anni non è stata di casa nel Consiglio Grande e Generale. Si è già constatato che l’assenza di stabilità non favorisce i processi di cambiamento e di sviluppo dello Stato che oggi sono imprescindibili.

Memore di ciò la classe politica deve mostrare la forza, la capacità, la maturità, e l’intelligenza di affrontare le difficoltà del momento senza perdere di vista l’obiettivo.

La Reggenza fa un richiamo forte al senso di responsabilità, ed alla consapevolezza che la stabilità è una condizione necessaria per una seria azione politica volta ad attuare le riforme necessarie all’ammodernamento dello stato.

Onorevoli Membri del Consiglio Grande e Generale,

Onorevoli Segretari di Stato,

questo mandato reggenziale è stato caratterizzato da significativi momenti istituzionali a livello di rapporto con altri Capi di Stato: la visita del Principe Alberto di Monaco che si è svolta recentemente nel nostro Paese, è avvenuta nel segno di una grande amicizia e nella conferma della reciproca volontà di proseguire nel percorso di una ultradecennale collaborazione.

Nell’ambito di un cordialissimo colloquio con il Sovrano abbiamo constatato la comune condivisione di quei valori che hanno da sempre permeato la nostra identità e che ci offrono gli strumenti per contribuire al rafforzamento della pace e della cooperazione internazionale.

Lo stesso spirito di amicizia e di mutua considerazione abbiamo riscontrato da parte del Principato del Lichtenstein in occasione della nostra visita ufficiale ricambiata successivamente con grande piacere. Anche in questa occasione abbiamo condiviso con i Sovrani stima, considerazione e, soprattutto, una identica visione sulle strategie da adottare da parte dei Piccoli Stati. Le stesse, emerse su tematiche di comune interesse, legate alla specificità dei modelli economici dei Piccoli Stati d’Europa, e ribadite nella Conferenza dei Presidenti di Parlamento dei piccoli Stati tenutasi a San Marino poco più di due anni fa.

C’è un importante nodo economico-finanziario da sciogliere con l’Italia: la firma dell’Accordo contro le doppie imposizioni.

Non ignoriamo la preoccupazione che, come sammarinesi, ci accomuna per il mancato raggiungimento di questo traguardo che, come ben sappiamo, condiziona l’entrata in vigore di tutte le altre intese raggiunte.

L’incontro ufficiale con il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Silvio Berlusconi, alla presenza del sottosegretario Gianni Letta e del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il 27 novembre u.s., l’incontro con i Ministri Brunetta e Scajola, saliti sul Titano in assoluta amicizia e disponibilità, nella prospettiva di una soluzione dei nodi politici, ci induce a sottolineare la necessità di intensificare l’azione politica quando i ritardi accumulati – come abbiamo più volte avuto modo di osservare – appaiono davvero incomprensibili.

Il percorso virtuoso intrapreso dal nostro Paese, infatti, per allinearci ai parametri richiestici da importanti organismi sovranazionali, costituisce un dato oggettivo. La trasparenza e la dimostrazione di collaborazione che ci sono state riconosciute e che hanno determinato l’inserimento di San Marino nella white list OCSE non potranno essere ignorate a lungo perché riteniamo presuppongano anch’esse una risposta seria e autorevole sul piano delle legittime aspettative di uno Stato autonomo e sovrano.

Con tutto questo e nella piena consapevolezza delle attuali problematiche delicate e complesse rinnoviamo a tutti voi, Onorevoli Consiglieri e Onorevoli

Membri del Congresso di Stato, la gratitudine per avere affiancato il nostro impegno istituzionale in questi difficili sei mesi.

Ma l’augurio più sentito lo formuliamo a questo nostro Paese, al quale siamo tutti irrinunciabilmente attaccati e che affidiamo fiduciosi ad un’azione politica responsabile e lungimirante.

Desideriamo ora esprimere le nostre felicitazioni ai Capitani Reggenti eletti Marco Conti e Glauco Sansovini, unitamente all’auspicio più cordiale e sentito per un mandato proficuo e caratterizzato da quelle realizzazioni che noi tutti auspichiamo.

Il compito che li attende sarà anch’esso molto impegnativo, ma siamo certi che i nostri successori impiegheranno ogni loro energia per il buon esito di ogni provvedimento teso a salvaguardare l’autonomia, la libertà, la dignità della nostra Repubblica.

Ringraziamo l’Ufficio di Segreteria, i Corpi Militari e tutto il personale che ci ha assistito con impegno e professionalità durante questo semestre, dimostrando dedizione e attaccamento nei confronti dell’Istituto Reggenziale e delle nostre persone.

San Marino, 19 marzo 2010/1709