Uno scudo in salsa sammarinese e’ all’esame della segreteria di Stato per le Finanze. O meglio, piu’ che ad una manovra coercitiva per il rientro di capitali, dalla Rupe stanno escogitando il modo di incentivare i sammarinesi che detengono entrate oltre confine a portarle a casa. E’ uno degli orientamenti messi in campo dal programma economico 2011, che contiene le linee guida della prossima Legge di bilancio, corrispettiva della manovra finanziaria italiana. Le proposte sono state presentate oggi alle categorie economiche e sociali, domani approderanno in commissione Finanze. Al margine degli incontri, il segretario di Stato Pasquale Valentini e Luca Beccari, coordinatore della segretaria per le Finanze, spiegano gli intendimenti: “Vorremmo valutare la revisione della tassazione dei redditi prodotti all’estero”.
Nel mirino quindi gli interessi attivi bancari, ma anche il settore delle assicurazioni. “L’attivita’ assicurativa fatta dai broker sammarinesi con compagnie italiane continuera’ come ora- precisa Valentini- ma e’ necessario intervenire sui flussi indirizzati in Italia, fino ad oggi non tassati”. Al bando pero’ l’ipotesi di applicare un’aliquota del 12,50% sui premi assicurativi, pari a quella italiana. “Non vogliamo aumentare le tasse- precisa il segretario di Stato per le Finanze- ma vedere se esiste un settore che non le paga o le paga male”. Il ragionamento e’ semplice: perche’ non tassare il capitale che da San Marino si sposta in Italia, se viceversa quello che viaggia dall’Italia a San Marino viene tassato? Si pensa alla ritenuta Ecofin, del 20% sugli attivi bancari dei residenti Ue con depositi sul Titano, un’imposta che comunque rappresenta un deterrente.
“Le norme attuali- spiega Beccari- prevedono un obbligo vago di dichiarazione dei redditi prodotti all’estero per i sammarinesi, e’ necessario che tutti li dichiarino e che si vada a tassare solo la differenza dell’imposizione sammarinese, rispetto a quella gia’ scontata in Italia”.
Si parla anche di aumenti delle tariffe nel programma economico: “Non si e’ mai parlato di rialzi percentuali che non possono essere generalizzati”, chiarisce il coordinatore. Nel mirino le tasse sulla pubblicita’, sul rilascio delle targhe automobilistiche, le rette da adeguare al costo della vita, “tutte imposte e tariffe che sono rimaste al palo per anni e su cui sara’ fatta una mappatura e studiato un aggiornamento”.
DELLA TORRE1