Era l’otto aprile scorso quando il portavoce capo della Commissione Europea, Eric Mamer, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, dopo che il ministro della Salute tedesco Jens Spahn aveva annunciato che la Germania era intenzionata a trattare in via bilaterale con Mosca l’acquisto di dosi del vaccino russo Sputnik, confermò che i Paesi Ue avrebbero potuto acquistare e somministrare ai loro cittadini, autonomamente, le necessarie dosi di Spunik V.
Una autorizzazione che portò Viktor Orban a cogliere al balzo la “palla”. L’Ungheria, infatti, fu il primo paese dell’Unione Europea ad acquistare e somministrare ai suoi cittadini anche il siero russo che, in seguito, fu autorizzato da Slovacchia, Grecia, Cipro, Slovenia, nonché Croazia e Serbia.
Dunque, appare verosimile a quella fazione politica che cavalca la preoccupazione dei sammarinesi, alimentandola ogni giorno, che la vicina Italia, paese membro dell’Ue, possa non riconoscere un pass vaccinale su standard europeo, rilasciato da un paese membro dell’Unione Europea, ad un cittadino dell’Unione Europea? No…
Cecché ne dica il “compagno” Roberto Speranza, dalle cui dichiarazioni è scaturita la possibilità che in Italia i sammarinesi, perchè vaccinati con lo Sputnik V, vengano costretti ad esibire un tampone negativo per poter prendere un caffé, seduti, all’interno di un bar dal prossimo 6 agosto, non esiste alcun ostacolo di carattere sanitario al riconoscimento del pass vaccinare biancazzurro, visto che il vaccino utilizzato è lo stesso che è stato somministrato a cittadini slovacchi o ungheresi che l’Italia -per lo stesso accordo sul pass vaccinare europeo- non potrà interdire dalle sue attività al chiuso se in possesso di green-pass di un paese membro dell’Unione Europea.
Può, quindi, l’Italia discriminare fra vaccinati con lo stesso siero in base alla loro nazionalità o residenza? No…
Ragion per cui una qualunque classe politica “normodotata” non dovrebbe faticare troppo per superare questo elemento di preoccupazione entro il termine dell’entrata in vigore delle restrizioni disposte nei giorni scorsi per contrastare la diffusione del Covid-19 sul suo territorio.
Enrico Lazzari