Affrontando la vicenda che ruota attorno alla sammarinese RBB, fondata nel 2019 sul Titano dal cesenate Enrico Rubboli per concretizzare il progetto Mintlayer -un innovativo ecosistema di finanza decentralizzata “made in San Marino” che presenta un potenziale enorme di sviluppo, sia per la società che per l’intera economia sammarinese oggi in crisi-, abbiamo parlato spesso di DeFi (finanza decentralizzata appunto), cryptovalute, cryptoasset, blockchain, token e così via.
Ci siamo addentrati in un mondo affascinante, più noto ai più per i suoi aspetti speculativi e -limitatamente ai sistemi non regolamentati, come lo è in vece sul Titano, dove opera RBB sotto l’attento controllo dell’ente di certificazione e vigilanza denominato San Marino Innovation– per le sue distorsioni perpetrate da spregiudicati operatori che hanno basato le loro truffe (scam o schema Ponzi che siano state) proprio sulla totale deregolamentazione del settore.
Ma la nuova “finanza decentralizzata” rappresenta una sorta di rivoluzione contemporanea, capace -sono convinti sempre più analisti ed esperti di economia e nuove tecnologie- di rendere più equo e sicuro il mercato finanziario, proprio grazie alla decentralizzazione, l’opposto del sistema finanziario centralizzato attuale dove una singola entità può limitare con un semplicissimo click l’operatività di ogni utente. “Il decentramento si riferisce -spiegano in uno studio approfondito condotto nel gennaio scorso Chris Kuiper e Jack Neureter, del team Fidelity Digiltal Asset– alla potenzialità di controllo che una persona, una entità o un gruppo può avere su un sistema o su una rete” e di fronte al sistema DeFi “nessuna singola entità può controllare o limitare i dati” e nessuno “può essere escluso”. “Ciò consente a chiunque -aggiunge l’analisi- di operare nella rete senza intermediari”, direttamente.
L’opposto di un sistema decentralizzato, quindi sarebbe un sistema “completamente centralizzato dove un intermediario controlla tutti gli aspetti della rete” e decide chi vi possa operare e chi no.
Cimentandoci in un parallelismo -estremamente semplicistico, ma utile a far comprendere il concetto ai profani- potremmo dire che il sistema attuale, la finanza centralizzata, è una sorta di regime totalitario, dove una entità è dominante su tutte le altre e utilizza il suo potere a suo piacimento, mentre quello che sta affermandosi attorno agli asset digitali è un sistema liberal-democratico, dove nessuna singola entità può limitare l’operatività o il ruolo di altri, purchè rispettino le regole e i protocolli di rete.
Dunque, abbiamo compreso che la DeFi rappresenta una importante evoluzione “democratica” del mondo finanziario e che tutto ruota sugli asset digitali, Bitcoin in primis, da tutti considerato il più sicuro, il più radicato e il più affidabile, non a caso valutato separatamente da tutte le altre cryptovalute. A fronte di ciò, però, la rete Bitcoin è una delle reti più lente ed energivore, capaci di elaborare da tre ad un massimo di 10 transazioni al secondo. Un limite importante in prospettiva…
E sta proprio su questo limite del Bitcoin il grande potenziale della rete sammarinese Mintlayer, peraltro colto già in “prevendita” dagli utenti internazionali che, a fronte di 600mila euro di valore dei token posti in “pre-sale” -non da Rbb ma da una entità parner- hanno manifestato interesse per ben 15 milioni e passa di euro. Infatti, in Mintlayer ogni transazione è incentrata sul Token MLT, un “gettone” che permette già ora (e migliorerà sensibilmente con il tempo) ben dieci volte più transazioni assorbendo una quantità di energia prossima allo zero.
Non è facile spiegare, nel poco spazio di un articolo elettronico, questo nuovo mondo finanziario che rimpiazzerà in tempi relativamente brevi l’attuale. Ma anche comprendere questi concetti basilari è sufficiente per capire l’enorme potenziale che questa nicchia economica “costruita” sapientemente da legislatore sammarinese possa rappresentare per l’intera economia della Repubblica: immaginiamo di avere Visa, o Mastercard, come contribuenti sammarinesi per avere una idea di questo potenziale…
Fantascienza? Assolutamente no… Il potenziale, sul Titano, c’è. Affinché questo potenziale possa concretizzarsi non ci resta che attendere l’ultimo via libera (ormai si presume prossimo) alla certificazione del Token MLT, ultima impellenza burocratica imposta dalla attenta e lungimirante legislazione e vigilanza sammarinese agli operatori del settore, perchè Minlayer possa entrare a pieno titolo sul nuovo mercato decentralizzato con il suo ecosistema che vanta già oggi partner prestigiosi del calibro, seppure indirettamente, di Crédit Agricole bank, per citarne almeno uno.
Enrico Lazzari