In tutti i paesi del mondo avere la residenza se si investe è una cosa normalissima, ma a San Marino non è così.
L’attuale legge ha litimi troppo elevati per essere attrattiva e di fatto ad oggi non sono state concesse residenze a chi ne ha fatto richiesta.
Il non concedere la residenza a chi investe o a chi ha già investito a San Marino è un errore che pagheremo amaramente. L’accettare questa forma di chiusura verso il mondo è del tutto sbagliato, non parliamo di cittadinanze ma di banalissime residenze!
In lussemburgo se qualcuno ha un lavoro nel settore finanziario la ottiene in 2 ore!
In passato sono state date tantissime residenze a pioggia a persone che economicamente al paese non hanno portato nulla o quasi e oggi che l’economia del nostro paese ha necessità di avere entrate ed investimenti si fa di tutto per ostacolare il rilascio della residenza a chi la richiede.
Ci comportiamo come se avessimo l’oro nelle mani e non ci accorgiamo che oggi la residenza a San Marino non la vuole quasi nessuno, infatti cosa ci fa una persona con la residenza se non può poi usare la propria azienda a San Marino per commercializzare con l’Italia o l’Europa?
Qui non si parla di residenze per poter vendere gli appartamenti vuoti, ma si parla di residenze per poter portare capitali, idee, cervelli e consumi in repubblica.
Che poi l’edilizia abbia da tutto questo un vantaggio è ovvio!
Se la crisi aumenta a San Marino si ripeterà quello che ha colpito gli USA o la Gran Bretagna nel 2007, il Giappone negli anni 90 e Dubai nel 2008… Le crisi economiche si trasformano sempre in crisi immobiliari e la storia si ripete sempre uguale.
La crisi immobiliare toglie fiducia definitivamente agli investitori e tutti i giocatori economici di un paese scappano.
Noi però nel nostro piccolo possiamo evitare facilmente tutto questo aprendo ( in parte ) il paese al mondo.
Con le residenze si porterebbero soldi nelle banche, lavoro, imposte, nuovi cervelli, consumi e la sanità non sarebbe gravata da spese!
E.C.S.O