Educazione sessuale a scuola. Lega: “Ristabilire la verità, sinistra punta solo a confondere. Educazione al rispetto contro violenza donne”

Cesena, 22 ott. “Non stupiscono le esternazioni di Maria Elena Baredi sull’insegnamento sessuale nelle scuole, conoscendo il retaggio ideologico dell’assessore. Bisogna tuttavia ristabilire la verità da possibili travisamenti sul provvedimento governativo. Chiariamo, prioritariamente, che la Lega è la forza politica che più si è spesa in tema di tutela delle donne a cominciare dalla legge cosiddetta ‘codice rosso’, una pietra miliare nell’ordinamento italiano a tutela delle donne abusate. Per altro, le nuove Linee guida sulla educazione civica a scuola prevedono come obbligatoria l’educazione alle relazioni e al rispetto verso chiunque e in particolare verso la donna. Rassicuriamo Baredi: i ‘femminicidi’, le violenze contro le donne non si contrastano con l’educazione sessuale ma con l’educazione al rispetto, alle relazioni e all’empatia contenuta per la prima volta nei nuovi ‘programmi scolastici’ grazie a un governo di centrodestra”.

Così in una nota la Lega di Cesena.

“Non corrisponde poi a verità sostenere che il disegno di legge sul ‘consenso informato’ abbia eliminato dalla scuola l’educazione sessuale che è garantita dalle ‘indicazioni nazionali’, con un criterio di approccio ‘biologico’ che punta, nei corsi di scienze, allo studio delle differenze sessuali fra maschio e femmina, all’evoluzione sessuale del corpo, al tema della riproduzione e della pubertà, fino ai rischi delle malattie sessualmente trasmesse. Dunque dov’è lo scandalo? Il problema è solo della sinistra che pretende di far entrare a scuola le cosiddette teorie gender propagandate da associazioni o soggetti ideologizzati. Il ‘consenso informato’ ha il solo obiettivo di affidare ai genitori, come costituzionalmente garantito, il compito di educare i figli adolescenti e di decidere se far frequentare loro lezioni sulla identità di genere dopo aver avuto adeguate informazioni sul contenuto dei corsi che dovranno essere affidati a professionisti. Altro che censura o oscurantismo denunciati da una sinistra illiberale, la scuola ad avviso della Lega non è luogo di indottrinamento ideologico che escluda le famiglie dalle scelte educative. Il provvedimento, dunque, non vieta l’educazione alla sessualità, si limita a escludere dalle scuole primarie e secondarie di primo grado attività didattiche che esulano da quanto previsto dalle indicazioni nazionali”.

Ufficio Stampa Lega Romagna