IL CAIRO – La commissione d’inchiesta sul disastro aereo del 19 maggio scorso, quando il volo MS804 di Egyptair da Parigi al Cairo si inabissò nel Mediterraneo, ha rilevato tracce di esplosivo sui resti dei passeggeri. Lo si afferma in un rapporto della commissione stessa, riferisce il ministero dell’aviazione egiziano. Secondo i risultati dell’inchiesta delle autorità egiziane, a bordo dell’Airbus si sviluppò un incendio all’altezza della carlinga, la cui natura sarebbe da ricondurre a un atto di matrice terroristica. La commissione ha trasmesso questi elementi alla procura, aggiunge il ministero in una nota in cui si spiega che, secondo la legge egiziana, la magistratura è coinvolta “se diventa chiaro agli occhi della commissione d’inchiesta che esistono sospetti sull’origine criminale dell’incidente”.
A bordo dell’Airbus di Egyptair c’erano 66 persone, di cui 15 francesi. Dopo aver recuperato le due scatole nere, gli inquirenti egiziani avevano scoperto che nelle conversazioni in cabina di pilotaggio emergeva la parola “incendio”, ma che era “prematuro saltare a conclusioni” su quanto accaduto. A fine giugno, la Commissione d’inchiesta aveva annunciato che i dati estratti mostravano una “compatibilità” con i messaggi automatici di allarme che avevano segnalato “fumo” a bordo. Qualche settimana dopo, la nave John Lethbridge ha concluso la sua missione di ricerca dei resti delle vittime, assicurando di avere recuperato tutti i corpi, poi trasportati al Cairo per le analisi.
Nessuno ha mai rivendicato la paternità di un attentato dietro la sorte tragica del volo MS804. Diversamente da quanto accaduto sette mesi prima, quando un aereo russo carico di turisti esplose sulla penisola del Sinai. I morti furono 226 e la vicenda determinò un’ondata di cancellazioni nei voli e nelle prenotazioni turistiche mandando in crisi un settore vitale nell’economia egiziana, già penalizzato dalle turbolenze sociali generate dalla caduta di Mubarak. Anche per sedare l’ondata di panico e le sue conseguenze, l’Egitto non ha mai indicato le cause ufficiali di quel disastro. Che dietro vi fosse l’Isis fu rivendicato da una sigla estremista locale affiliata al Califfato, Wilayat Sayna: l’aereo russo saltò per una bomba caricata a bordo, affermarono i jihadisti, confermando quelle che erano già le convinzioni di Mosca.
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