Dimenticare il passato significa ignorare il presente e rinunciare al futuro. Le moderne democrazie hanno una memoria condivisa in cui tutti gli attori politici si riconoscono a prescindere dalle loro appartenenze ideologiche. Ma non in Italia, specie nell’Emilia rossa, dove il dogma della lotta partigiana risulta ancora oggi intoccabile.
La cosiddetta storia imposta dai vincitori sui vinti. Un liet-motiv illustrato nei libri di Giampaolo Pansa sulla Resistenza. Elena Diacci, Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio Comunale di Scandiano, ha voluto ricordare l’uccisione del 16enne Nanni Lasagni avvenuta il 1 gennaio 1945. Nel famoso “Triangolo della morte” della provincia reggiana bastava poco per scatenare la furia omicida nei confronti di coloro che erano additati di presunta connivenza con i fascisti.
Un giovane ragazzo strappato alla sua famiglia che concluse l’esistenza nella fornace assassina di Cà de Caroli, nei pressi di Scandiano. Una tomba senza corpo in quanto di lui non si seppe più nulla. Indagati e subito scarcerati i due partigiani accusati del suo omicidio in quanto le azione compiute in guerra non erano perseguibili. Una delle tante vittime innocenti della guerra civile.
Salvatore Occhiuto