Evitate per il momento le elezioni anticipate, evitata per il momento la tragedia nella tragedia. Le elezioni servono solo ai movimentisti della politica, non al Paese.
Non è necessario buttare oltre due milioni di euro per ritrovarci nuovamente chi ha gestito la politica negli ultimi vent’anni.
Servono invece delle scelte, giuste o sbagliate che siano.
Chi ha il mandato di governare ha la responsabilità politica di indicare al Paese una via.
Non è più accettabile una politica di rimessa ed attendista. Dobbiamo prendere atto che l’Italia, il nostro partner economico, finanziario e culturale più importante, vuole limitare al minimo i rapporti con la nostra realtà.
Non è una politica rivolta contro San Marino.
E’ una politica volta a controllare e blindare la finanza e l’imprenditoria italiana.
Il muro invisibile che è stato eretto intorno a San Marino è oramai completato.
Siamo in attesa di una grazia che non arriverà più.
Ecco allora che è arrivato il momento delle scelte.
Se entrare o no nell’Unione Europea, se fare o no un aeroporto interno al nostro territorio, se utilizzare maggiormente la leva fiscale, se realizzare un casinò oppure se moltiplicare le cliniche.
E’ arrivato il momento di scegliere se aprire o no il nostro sistema all’esterno, se nominare un Presidente di Banca Centrale con piena autonomia anche da Banca d’Italia, oppure se chiuderla.
E’ arrivato il momento di eliminare, se ve ne sono, le mele marce.
E’ arrivato infine il momento di dire al Paese le cose come realmente stanno, ritirando le deleghe in bianco ai Segretari di Stato che se le sono prese e ridando la centralità della politica al Consiglio Grande e Generale.
Accettare in un momento drammatico per il Paese il contributo non solo dell’opposizione ma anche della società civile.
Contribuire e favorire al massimo il rinnovamento della politica, quello del sistema economico e quello culturale del Paese e dei suoi cittadini.
Alberto Chezzi