Elezioni Francia, code ai seggi a Parigi: “Terrorismo? La paura non ci ferma. Al massimo la delusione per la politica”

Buona l’affluenza nella capitale francese per il primo turno delle elezioni presidenziali. Controlli limitati all’ingresso anche se l’attenzione resta massima: “Abbiamo imparato a convivere con questa situazione. Non si può fermare la partecipazione”. Il consigliere Baladi dell’ivii arrondissement: “Nostre forze mobilitate e pronte a intervenire in breve tempo”.

Madame Eloise arriva al seggio del XIXesimo arrondissement di Parigi appena dopo le 10 con il carrellino della spesa. Ed è la numero quindici che attende di votare per il primo turno delle elezioni presidenziali: “Ma non è possibile”, dice pestando i piedi. Fa un rapido calcolo con le dita: non fa in tempo a preparare il pranzo, si volta e annuncia che tornerà più tardi. All’ingresso c’è un solo responsabile della sicurezza che al massimo controlla i documenti o fa aprire le giacche. “Io non ho niente”, dice scherzando un signore con il cappotto nero che arriva fino ai piedi. Il gruppo in attesa si mette a ridere. “Ma quale paura di venire ai seggi o minaccia terrorismo”, commenta Arnaud che ha 40 anni e che qui ha sempre fatto lo scrutinatore. “Noi francesi non abbiamo paura. Sappiamo che ci sono i pericoli, ma abbiamo imparato a a conviverci. E di sicuro i timori non bastano a fermare la partecipazione. Al massimo ci può fermare la disillusione verso questa politica. Ma non la paura”. La scena si ripete più o meno uguale in tutta la Capitale. Quando sono le 12, i primi dati sull’affluenza danno una percentuale leggermente più alta rispetto al 2012: 28,54 per cento degli elettori contro il 28,29. Il clima, nonostante la mobilitazione di forze di sicurezza, resta tranquillo. Solo nel ventesimo arrondissement, nella scuola materna Alquier-Debrousse, le operazione sono state sospese per venti minuti dopo la segnalazione di un auto sospetta all’esterno. Ma si trattava di un falso allarme. Il Fatto Quotidiano