Il Vvd è primo nonostante ne perda seggi rispetto al 2012. Il premier Rutte: “Vittoria dell’Europa”. Sventata l’affermazione del populista Pvv, che guadagna seggi, ma è incalzato da cristiano democratici e liberali di sinistra. In crescita anche i Verdi di sinistra, entrano in Parlamento gli antirazzisti.
Il partito di centrodestra del premier Mark Rutte (Vvd, liberal democratico) vince le elezioni politiche in Olanda. Il dato si consolida in nottata e trova conferma quando sono scrutinati il 93 per cento dei seggi e le posizioni al vertice restano invariate anche rispetto agli exit poll dell’istituto Ipsos: Vvd conquista 33 seggi, si ferma a 20 la temuta rincorsa dei populisti islamofobi e anti-Ue di Geert Wilders (Pvv), mentre i democristiani (Cda) e i liberali di sinistra (D66) sono appiati un seggio più indietro. Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, già nella notte si è congratulato al telefono con il primo ministro olandese per la sua “chiara vittoria”, ha riferito il portavoce Margaritis Schinas. Per Juncker, “un voto per l’Europa” è “un voto contro gli estremisti”. “L’Olanda ha detto no al populismo”: queste le prime parole di Rutte. “Grazie per questa vittoria che avete dato all’Olanda, ma anche all’Europa – ha detto il premier ai suoi sostenitori – adesso siamo impegnati per mantenere il paese stabile, sicuro e caratterizzato dal benessere”.
Il primo exit poll, diffuso subito dopo la chiusura delle urne alle 21, aveva già indicato nel Vvd del premier uscente Rutte il vincitore delle legislative olandesi, con 31 dei 150 seggi della Camera bassa del Parlamento, 10 in meno rispetto alle ultime consultazioni.
Sventata l’affermazione della destra populista di Geert Wilders, tanto temuta dall’Europa: il Pvv raccoglie comunque 5 seggi in più rispetto alle precedenti legislative. Diciannove seggi per i cristiano-democratici di CDA e per i liberali di sinistra di D66, rispettivamente in aumento di sei e sette seggi.Ma intanto Wilders ringrazia gli elettori via Twitter: “Abbiamo guadagnato seggi, il primo obiettivo è raggiunto. E Rutte non mi ha fatto fuori”. Il leader di destra afferma poi di essere pronto a entrare in una coalizione di governo, anche se tutti gli altri schieramenti hanno escluso la prospettiva: “Vorrei partecipare al governo – ha detto Wilders – ma se ciò non fosse possibile voteremo comunque a favore sui temi che a noi sono più cari”. Repubblica.it