Ballottaggio sia. Per la prima volta nella storia di San Marino nessuna coalizione in corsa alle elezioni politiche ha ottenuto la benedizione dei cittadini al primo turno. Bisognerà sudare fino a domenica 4 dicembre per sapere chi governerà il Paese.
A darsi battaglia tra quindici giorni saranno la coalizione ‘San Marino prima di tutto’ (Dc, partito Socialista, Socialisti e Democratici, Sammarinesi) e ‘Adesso.sm’ (Repubblica Futura, Civico10, Sinistra Socialista Democratica). Anche se l’outsider (ma non troppo) ‘Democrazia in movimento’ ha dato del filo da torcere a tutti fino all’ultimo. E quello ottenuto da Rete è un risultato da non sottovalutare affatto, anzi è strabiliante. I civici conquistano un posto tra i grandi diventando il secondo partito del Paese, dietro alla ‘storica’ Dc. Rete ha triplicato il risultato del 2012 passando dal 6,29% di quattro anni fa a un sorprendente 18,30% (47 sezioni su 49 scrutinate). A far la voce grossa, nonostante qualcuno, tra un’inchiesta giudiziaria e l’altra, lo avesse messo in dubbio lungo il cammino della campagna elettorale, è sempre il Pdcs, la Democrazia cristiana per intenderci, che ha praticamente confermato il risultato del 2012 (29,47 allora, oggi 24,36 più 2,11 di Sammarinesi), anno in cui la Dc viaggiava in lista con Noi Sammarinesi. Se il partito del segretario Gatti, voti alla mano, ha tenuto, un calo più sensibile è toccato al Psd (14,32 nel 2012 e 7,21 oggi). Voti che evidentemente non sono stati catalizzati da Ssd, partito che ha visto unirsi non più di qualche mese fa Sinistra Unita, LabDem e la corrente democratica che ha lasciato il Psd. Non ha ottenuto il risultato strabiliante di Rete, Civico10 che passa dal 10,70% del 2012 al di oggi 9,30 perdendo così una manciata di voti. E in tutto ciò l’affluenza, già calata di quattro punti percentuali nel 2012 rispetto alle elezioni del 2008, scende ancora. Dei 33.985 elettori totali, hanno votato in 20.278, il 59,67%. Un -4,18% rispetto alle politiche del 2012, per qualcuno una debacle, per altri un buon risultato in un momento complicato per il Paese. A fare la differenza è stato il voto ‘estero’. Infatti, la percentuale degli elettori interni resta alta 83,90% seppur in calo rispetto a quattro anni fa (87,78%), mentre è bassissima quella di quei sammarinesi che sono lontani, più o meno, dalla Repubblica (12,77%, nel 2012 17,7%).
CURIOSITA’. Il Castello in cui si è votato di più è il più piccolo, quello di Montegiardino con l’86,84%, mentre quelli meno ‘frequentati’ sono stati i seggi di Serravalle (82,63%). Il Resto del Carlino
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