
(ANSA) – ROMA, 28 SET – Elisabetta Sgarbi guarda il mondo in
Extraliscio. “Per me è diventato un modo di pensare, che poi è
quello che ho sempre avuto. Cioè di prendere delle strade che
non sono la retta via. Di andare da un’altra parte perchè là
sicuramente c’è impegno” racconta all’ANSA la fondatrice, con
Umberto Eco, de La nave di Teseo, l’ideatrice de La Milanesiana
e la regista di tanti film documentari. L’ultimo è ‘Si ballerà
finchè entra la luce dell’alba- Extraliscio Punk da balera’,
dedicato alla band musicale composta da Moreno ‘Il Biondo’
Conficconi, Mauro Ferrara e Mirco Mariani, evento clou del 38/mo
Bellaria Film Festival, diretto da Marcello Corvino, che si è
concluso con 3.200 presenze, nonostante l’emergenza sanitaria.
Co-sceneggiato con Ermanno Cavazzoni, anche voce narrante, e
prodotto dalla sua Betty Wrong con il contributo della Regione
Emilia Romagna, il film diretto dalla Sgarbi, con aiuto regista
Eugenio Lio, è sbarcato in anteprima alle Giornate degli Autori
della 77/ma Mostra del Cinema di Venezia ed ha vinto il premio
Siae.
Ma come è nato il rapporto con gli Extraliscio? “Li ho scoperti
grazie a Cavazzoni e ho preso quella che lui chiama una
sbandata. Non esisteva altro che questa ossessione, mettere
insieme un racconto intorno a loro” dice la Sgarbi che con
Cavazzoni ha scritto una partitura in 4 parti in cui ci sono
anche, tra gli altri, Orietta Berti, Biagio Antonacci e
Jovanotti. Le donne registe hanno più difficoltà a farsi
rispettare? “Non credo. Certo il set è una macchina complessa e
serve molto carattere. Però è anche una catena di comando molto
più chiara di altre sfere della vita professionale”. Qual è la
situazione del mondo editoriale dopo il lockdown? “Sta
lentamente recuperando, ma perdere il 5% anno su anno è molto
grave. La nave di Teseo ha avuto la ‘fortuna’ di avere libri
importantissimi, e poi la vittoria al Premio Strega con il
Colibrì’ che viaggia verso le 300.000 copie e che abbiamo
venduto in oltre 30 paesi. La strategia la fanno i libri”.
(ANSA).
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