Un importante risultato per i territori dell’Emilia-Romagna colpiti dal sisma di settembre 2023 e dall’alluvione di maggio è stato raggiunto grazie a un emendamento al decreto-legge n. 65/2024, che prevede 10 milioni di euro per il 2025 e altrettanti per il 2026 destinati agli interventi di ricostruzione nei comuni danneggiati. L’iniziativa è stata promossa dalla deputata di Forza Italia Rosaria Tassinari.
La stessa Tassinari ha sottolineato come questo emendamento sia il frutto di un intenso lavoro di squadra e abbia origine da un ordine del giorno a sua firma, approvato dalla Camera lo scorso agosto. Secondo la parlamentare, si è trattato di una risposta necessaria per superare lacune normative nella gestione della ricostruzione post-sisma, integrando le misure già esistenti per l’alluvione.
Ha inoltre evidenziato che il testo prevede l’utilizzo delle procedure semplificate già applicate per l’alluvione anche per la ricostruzione dopo il terremoto, con l’obiettivo di accelerare i tempi e permettere l’impiego immediato delle risorse disponibili, senza dover attendere il 2027.
Altro elemento rilevante, sempre secondo Tassinari, è l’ampliamento del numero di comuni destinatari dei fondi, includendo tutte le aree individuate dal Consiglio dei Ministri come colpite dal sisma. Questo, ha spiegato, risponde alle necessità delle comunità montane e pedemontane, spesso marginalizzate nel dibattito nazionale.
Durante i sopralluoghi effettuati nei territori più colpiti – da Tredozio a Rocca San Casciano, da Modigliana a Predappio – la deputata ha constatato personalmente la fragilità ma anche la tenacia delle comunità locali. Ha dichiarato che l’emendamento rappresenta un passo concreto verso una ricostruzione sostenibile, capace di tutelare i borghi storici, la vita sociale e la sicurezza del territorio.
Infine, Rosaria Tassinari ha ribadito il suo impegno a seguire con attenzione l’iter parlamentare per garantire che le risorse raggiungano rapidamente chi ne ha più bisogno, confermando che Forza Italia e il Governo rimangono vicini alle popolazioni colpite dalle calamità.