Emilia-Romagna, città in piazza per Gaza: sciopero generale e cortei, trasporti in tilt

Oggi, lunedì 22 settembre 2025, l’Emilia-Romagna si è svegliata paralizzata da uno sciopero generale che attraversa l’intero Paese. Dalla mezzanotte, infatti, le sigle sindacali di base hanno indetto un’astensione dal lavoro in solidarietà con la popolazione palestinese e a sostegno della Global Sumud Flotilla, con una mobilitazione che non risparmia trasporti, scuola, sanità e porti.

Lo slogan che accompagna la giornata, “Blocchiamo tutto con la Palestina nel cuore”, risuona nei presidi e nei cortei organizzati in diverse città della regione, con inevitabili disagi per migliaia di cittadini.

A Bologna il corteo è partito alle 10:30 da Piazza Maggiore e attraversa in queste ore il centro, in concomitanza con l’apertura del Cersaie: traffico a rischio collasso e trasporto urbano già in forte sofferenza. La società Tper ha comunicato la sospensione completa del servizio bus nelle fasce 8:30-16:30 e 19:30-fine giornata, mentre resta incerta l’operatività del Marconi Express.

A Ravenna la protesta si è concentrata dalle 9 in Piazza del Popolo, con particolare attenzione all’area portuale, dove nei giorni scorsi erano stati bloccati container diretti a Israele. A Rimini, il serpentone di manifestanti è partito alle 9 dall’Arco d’Augusto per raggiungere il centro storico, mentre a Cesena la mobilitazione assume forme originali: alle 17 un corteo di auto e moto dall’Ippodromo fino alla manifestazione in Piazza del Popolo delle 18.

Lo sciopero non si limita al trasporto locale: interessati anche treni ad alta velocità, Intercity e regionali al di fuori delle fasce garantite (6-9 e 18-21), taxi, porti e autostrade con blocchi annunciati per l’intera giornata. A incrociare le braccia anche i vigili del fuoco, dalle 9 alle 13, e il mondo dell’istruzione, con insegnanti, personale Ata e studenti coinvolti.

Complessivamente sono almeno 75 le città italiane attraversate oggi dalla protesta, che porta in piazza anche migliaia di giovani. Le forze dell’ordine seguono con attenzione ogni spostamento, monitorando sia la tenuta dell’ordine pubblico sia i siti legati a interessi israeliani.

In Emilia-Romagna, il messaggio dei manifestanti corre veloce tra slogan, bandiere e cortei: non si tratta solo di una giornata di protesta, ma – nelle loro parole – di una prova di forza e solidarietà destinata a lasciare traccia. L’effetto immediato, però, è già sotto gli occhi di tutti: una regione rallentata dai disagi, ma animata da un coro di piazze mobilitate.