La Regione Emilia-Romagna potrebbe presto vedere un cambiamento significativo nelle politiche di tutela dei disabili gravissimi. Nicola Marcello, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha presentato una risoluzione con la quale invita la giunta a modificare la Legge 104/92, al fine di garantire che chi si trova in condizioni di gravissima disabilità riceva priorità assoluta in tutti i programmi e interventi dei servizi pubblici.
Marcello propone un pacchetto di misure che spazia dall’aumento dell’indennità di accompagnamento a valori più alti di quelli attuali, al riconoscimento dell’assegno di cura e sostegno per chi necessita di assistenza diretta continuativa. Nella risoluzione si richiedono anche procedure semplificate per la nomina dell’amministratore di sostegno e l’esclusione dell’imponibile Irpef sugli assegni di cura regionali, per evitare che le famiglie gravate da handicap gravissimo siano penalizzate nel calcolo Isee.
Il consigliere sottolinea la necessità di uniformare a livello nazionale le competenze sull’accertamento di handicap gravissimo, affidandole alle commissioni medico-provinciali dell’Inps, e di regolamentare in maniera omogenea la gestione dei fondi destinati agli “assegni di cura”, elevando gli importi giornalieri a favore delle famiglie e delle badanti.
«La disabilità gravissima comporta totale dipendenza – spiega Marcello –. Chi non è autosufficiente ha diritto a cure adeguate e al rispetto della propria dignità. Il valore economico dell’assistenza spesso viene sottostimato, mentre l’impegno delle famiglie è enorme».
Tra le altre proposte avanzate nella risoluzione, Marcello indica misure per la mobilità e i trasporti come l’Handy-pass, corsie preferenziali per attività sanitarie, riduzioni fiscali del 50% su imposte locali, e percorsi predefiniti nel cosiddetto “Dopo di noi”. Viene inoltre suggerito di assegnare punteggi più alti nelle graduatorie per l’accesso agli alloggi Erp alle famiglie con un componente gravemente disabile.
Con questa iniziativa, il consigliere punta a rafforzare la tutela dei soggetti più vulnerabili, riconoscendo non solo il diritto all’assistenza, ma anche il valore concreto dell’impegno quotidiano delle famiglie che se ne prendono cura.