Mentre l’Emilia-Romagna lotta per mantenere il suo ruolo di motore trainante dell’Italia, un’onda di instabilità economica ne mina le basi, con cali vertiginosi in comparti vitali come moda e automotive. L’ultimo anno ha segnato un rallentamento preoccupante, amplificato da una crisi dell’export verso gli Stati Uniti che vale 10,5 miliardi di euro e ora rischia di essere travolto dai potenziali dazi annunciati da Trump. Quasi 6.000 imprese regionali, attive nel commercio oltreoceano negli ultimi anni, sentono il peso di una minaccia trasversale che non risparmia alcun settore.
Al centro del dibattito, il presidente della Regione Michele de Pascale non nasconde la gravità del momento, puntando il dito contro l’inerzia delle istituzioni. “Questo governo non sta facendo nulla per contrastare questa situazione drammatica,” ha dichiarato Michele de Pascale a Teleromagna. “Dobbiamo dirlo con franchezza: nemmeno la Commissione Europea sta facendo qualcosa per contrastare questa grave crisi industriale. Ovviamente l’Emilia-Romagna, da una parte, è il territorio italiano probabilmente a maggiore valore aggiunto, quindi ha sicuramente le carte in regola per competere a livello internazionale anche in una situazione così difficile. Però, è chiaro che dall’altro è quello che paga il prezzo più grande.”
La sfida non si limita a capi d’abbigliamento e veicoli: coinvolge un ecosistema ampio, dove la dipendenza dal mercato americano espone vulnerabilità strutturali. Eppure, de Pascale intravede vie d’uscita, enfatizzando la resilienza regionale. “Da un lato, dobbiamo insistere anche sul mercato americano, nonostante Trump,” ha proseguito Michele de Pascale a Teleromagna. “Dall’altro, dobbiamo cercare di differenziare e di aggredire nuovi mercati. L’Emilia-Romagna dà battaglia a livello nazionale su questo tema, ma poi ha la forza, l’energia e le capacità anche per costruire delle soluzioni autonome.”
In un contesto di incertezza globale, la regione si prepara a una battaglia su più fronti, puntando su diversificazione e innovazione per invertire la rotta e preservare il suo primato economico, mentre le imprese attendono mosse concrete per scongiurare un declino irreversibile.