Emilia-Romagna, sicurezza e dignità femminile: presentata da FdI la proposta di legge per vietare il volto coperto nei luoghi pubblici

La questione della sicurezza urbana e della tutela dei diritti delle donne torna al centro del dibattito politico regionale. Nella giornata di ieri, il gruppo di Fratelli d’Italia ha annunciato la presentazione di un nuovo progetto di legge destinato all’Emilia-Romagna, con l’obiettivo specifico di introdurre il divieto di occultare il volto all’interno dei luoghi pubblici. L’iniziativa pone l’accento sulla necessità di garantire l’ordine pubblico e, parallelamente, di contrastare l’uso di indumenti che celano l’identità personale.

Il testo normativo proposto intende intervenire sul quadro legislativo esistente attraverso modifiche mirate. L’azione legislativa si concentra sulla revisione della legge regionale del 2003, che disciplina la polizia amministrativa locale e il sistema integrato di sicurezza, e sulla legge quadro del 2014 relativa alla parità e al contrasto delle discriminazioni di genere. L’intento dichiarato dai promotori è quello di arginare quelle pratiche, siano esse di matrice culturale o religiosa, che vengono percepite come una minaccia per la sicurezza collettiva e come un ostacolo al riconoscimento sociale della persona.

A illustrare la ratio del provvedimento è intervenuta Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione. L’esponente politica ha definito la norma come un atto a favore delle donne, sottolineando la volontà di allinearsi all’azione del governo centrale nel contrasto alla violenza di genere. Secondo Evangelisti, l’utilizzo di indumenti come il burqa o il niqab non rappresenterebbe una mera espressione culturale o religiosa, bensì una cancellazione del volto che equivale alla negazione dell’identità stessa della donna.

L’iniziativa locale si ricollega direttamente a un percorso legislativo di respiro nazionale focalizzato sul contrasto al fondamentalismo. Galeazzo Bignami, presidente di FdI alla Camera, ha sostenuto che tali consuetudini finiscono per umiliare la figura femminile. Bignami ha evidenziato l’importanza di un intervento istituzionale laddove si verifichino comportamenti che limitano le libertà individuali, ritenendo fondamentale fornire alle autorità locali gli strumenti necessari per agire a tutela della piena libertà delle cittadine.