La popolazione straniera in Emilia-Romagna sfiora il 13% del totale regionale. Al primo gennaio 2025 si contano 579.414 residenti con cittadinanza non italiana, secondo i dati diffusi dall’Ufficio di Statistica della Regione. Si tratta del 12,9% della popolazione complessiva, un valore tra i più alti a livello nazionale, in linea con il trend delle regioni settentrionali più attrattive dal punto di vista occupazionale.
Nel corso del 2024, la popolazione straniera è cresciuta di 3.398 unità, nonostante il continuo rallentamento dei flussi migratori e una natalità in costante calo anche tra gli immigrati. Un dato da leggere in parallelo con le 28.700 acquisizioni di cittadinanza italiana registrate nello stesso anno, che hanno riguardato soprattutto giovani e giovanissimi già residenti da tempo in Emilia-Romagna.
Il fenomeno si traduce in una trasformazione silenziosa ma strutturale del tessuto demografico regionale: da un lato una presenza straniera sempre più stabilizzata, che tende alla naturalizzazione; dall’altro, una riduzione del numero di minori stranieri, causata sia dal calo delle nascite che dal fatto che molti bambini nati da genitori stranieri stanno acquisendo la cittadinanza italiana.
Il profilo anagrafico medio degli immigrati si sta lentamente spostando verso l’alto, con un’età media attorno ai 30 anni. Questo riflette una transizione da una fase di immigrazione giovane e massiccia a una più matura e consolidata, con minori arrivi dall’estero e una maggiore incidenza di famiglie già stabilite sul territorio.
Una presenza rilevante che impatta non solo sulla demografia, ma anche sul lavoro, la scuola, i servizi e le politiche di integrazione: quasi una famiglia su sette in Emilia-Romagna (14,4%) ha almeno un componente straniero, e in oltre 204 mila famiglie tutti i residenti sono cittadini non italiani.
In un contesto di popolazione complessivamente invecchiata, la componente straniera rappresenta ancora oggi una risorsa dinamica, capace di compensare – almeno in parte – il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione italiana. Una realtà complessa, che merita di essere letta con strumenti adeguati, lontani tanto dagli allarmismi quanto dalle semplificazioni.