Emilia Romagna, UIL FPL all’attacco: “Sanità privata chiede fondi pubblici ma ignora i diritti dei lavoratori”

“Sempre pronta ad esigere più denaro pubblico, ma molto meno attenta nel garantire diritti contrattuali ai propri dipendenti”. È questa la dura accusa lanciata dalla UIL FPL Emilia Romagna nei confronti della sanità privata, intervenendo nel dibattito acceso che, in questi giorni, vede contrapposti la Regione Emilia-Romagna e l’AIOP, l’Associazione Italiana Ospedalità Privata.

A firmare il comunicato è Paolo Palmarini, segretario generale della UIL FPL regionale, che interviene sulla controversia in corso tra istituzioni e imprenditoria sanitaria. Al centro della disputa, secondo il sindacato, ci sarebbero “soldi non dovuti da una parte e dovuti dall’altra”, una questione economica che – secondo la UIL – non può oscurare un problema ben più strutturale: il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.

Palmarini sottolinea infatti che “gli oltre 10.000 dipendenti in Emilia-Romagna (circa 200.000 sul territorio nazionale) della sanità privata hanno il Contratto Nazionale scaduto da ben 7 anni”. E aggiunge: “Se poi la sanità privata, a detta degli imprenditori del settore, è più efficiente, costa meno e produce di più della sanità pubblica, non vi è dubbio che sottopagare il personale attraverso contratti fermi da 7 anni determina costi minori e profitti maggiori”.

Tuttavia, per il segretario della UIL FPL, non si può parlare di efficienza se questa viene ottenuta “svalorizzando la dignità del lavoro, con trattamenti economici inadeguati e diritti contrattuali non aggiornati”.

Il sindacato lancia quindi un appello diretto al presidente di AIOP Emilia-Romagna, Cesare Salvi, affinché impieghi “la stessa determinazione che sta dimostrando nei confronti della Regione” anche per avviare il confronto sul contratto. “Il silenzio di AIOP su questa materia così centrale e delicata non è infatti più giustificabile”, scrive Palmarini.

Non manca infine un richiamo alla responsabilità anche da parte delle istituzioni. “Il rinnovo del contratto – sottolinea la UIL – non può essere ulteriormente rinviato o considerato un elemento marginale, anche da parte della Regione che, essendo committente principale e garante della salute dei cittadini, riteniamo debba esercitare il proprio ruolo”. Un messaggio già espresso all’assessore Raffaele Donini in occasione dello sciopero nazionale dello scorso 22 maggio, quando il sindacato aveva chiesto che la Regione si attivasse affinché AIOP si sedesse al tavolo delle trattative.

La UIL FPL Emilia-Romagna si unisce dunque alla crescente richiesta di attenzione verso i lavoratori della sanità privata, chiedendo “senza ulteriori indugi” l’apertura della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale.