Emilio Della Balda. OCCORRE “FARE SAN MARINO”

emilio della baldaNell’ultimo ventennio, i governi non hanno investito nella formazione attuando una politica miope che riteneva di vivere uno sviluppo senza sosta e di rispondere all’offerta di lavoro con i frontalieri. I sammarinesi erano considerati buoni clienti senza competenze da inserire nella PA con l’obiettivo di ottenere il voto politico. Gli incentivi all’industria servivano per ottenere ritorni personali o di partito. E’ nato così un sistema clientelare-burocratico che ha privilegiato il denaro facile, l’intreccio tra affari e politica, la spesa corrente per sostenere i partiti di governo, la speculazione sul territorio, il voto di scambio, i commerci illeciti, le tangenti sulle concessioni.

Con la stretta internazionale e con la crisi mal gestita, ci ritroviamo con un debito pubblico molto alto, 5.000 frontalieri occupati e 1.500 sammarinesi disoccupati, un Paese screditato da abusi e ruberie, un arretramento dello stato di diritto, tanti politici sotto processo, una cappa di piombo sull’opinione pubblica.

La legge elettorale maggioritaria, la violazione delle leggi, il voto di scambio, la cricca imperante foraggiata con denaro pubblico e il tentativo di governone fatto con tutti i partiti tradizionali devastati dagli scandali, mettono a rischio la vita democratica, soffocando la libera informazione, la dialettica del confronto, la possibilità di ripresa economica ed occupazionale.

Il vecchio sistema cerca di resistere con tutti i mezzi, ma le forze del cambiamento possono determinare una rottura sistemica, un’ alternativa, e gettare le basi per “FARE SAN MARINO”.

Emilio Della Balda