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Nella seconda metà di marzo il Credit Suisse ha assistito a “significativi ritiri di depositi in contanti come pure al mancato rinnovo di depositi vincolati a scadenza” per un ammontare complessivo pari a 67 miliardi di franchi. “Questi deflussi, che sono stati più acuti nei giorni immediatamente precedenti e seguenti l’annuncio della fusione” con Ubs “si sono stabilizzati a livelli molto più bassi ma non hanno ancora invertito la tendenza al 24 di aprile” si legge nel comunicato sui risultati trimestrali della banca.
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