
(ANSA) – LONDRA, 06 FEB – ENRICO FRANCESCHINI, ‘COME GIRARE
IL MONDO GRATIS – UN GIORNALISTA CON LA VALIGIA’
(BALDINI+CASTOLDI, PP 288, EURO 18.00).
Un diario di grandi eventi ed episodi personali lungo una
carriera giornalistica vissuta a cavallo fra due mondi,
Occidente e Oriente, due secoli e due epoche storiche, dalla
Guerra Fredda a quanto successo dopo la caduta del muro di
Berlino. E’ questo e altro ancora ‘Come girare il mondo gratis.
Un giornalista con la valigia’ (Baldini+Castoldi), l’ultimo
libro di Enrico Franceschini, per oltre quarant’anni
corrispondente estero: una volta lasciata la sua Bologna non è
più tornato indietro e ha vissuto grazie a uno dei mestieri più
belli nelle città più importanti del globo, New York,
Washington, Mosca, Gerusalemme e Londra, dove risiede
attualmente. La storica firma della Repubblica racconta con
immutata passione e una certa ironia il suo viaggio iniziato
nella Grande Mela degli anni Ottanta. Franceschini vi arrivò da
giovane pensando di rimanerci solo per qualche mese, tanto per
fare qualche esperienza e poi rientrare in Italia, ma la
fascinazione per quel luogo e per un lavoro che faticosamente
dava i suoi primi frutti insieme alle soddisfazioni lo spinse a
compiere il passo decisivo. Così spiega la sua pulsione al
cambiamento: “A me, invece, passare da una città, da un Paese,
da un continente all’altro, è sempre piaciuto: forse ci ero
portato. Cambiare vita più o meno ogni decennio mi ha dato
l’impressione di averne avute più di una”. Durante la sua
carriera è stato testimone di alcuni degli eventi più importanti
degli ultimi decenni e ha incontrato gli uomini che in quello
stesso periodo facevano la storia nei campi più diversi, da
Ronald Reagan a Mikhail Gorbaciov, da Shimon Peres a Yasser
Arafat, da Tony Blair a Elisabetta II, dal primo uomo sulla
luna, Neil Armstrong, all’uomo più veloce sul nostro pianeta,
Usain Bolt. Alcune fra le pagine più interessanti di questa
autobiografia professionale sono quelle in cui l’autore narra
dello scoop mondiale fatto a Mosca con l’amico e collega
corrispondente del Corriere della Sera, Paolo Valentino, quando
i due riuscirono a intervistare i leader del Parlamento nella
sanguinosa Crisi costituzionale russa del 1993. I due
giornalisti per quella rischiosa esclusiva vennero perfino
intervistati dalla Cnn. (ANSA).
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