EPS SI MOBILITANO PER SALVARE SAKINEH DALLA LAPIDAZIONE

Il Partito degli EuroPopolari per San Marino, non appena si è diffusa la notizia della condanna a morte, oltretutto per lapidazione, di Sakineh Mohammadi Ashtiani, ha espresso nel proprio direttivo del 25 agosto, unanimemente  e con forza, di essere dalla parte della giovane donna iraniana e di essere pronto a qualsiasi azione di mobilitazione che si fosse preparata in Repubblica in sua difesa. Intanto dava mandato al proprio rappresentante in seno alla Commissione Affari Esteri, Pier Marino Menicucci, di affrontare l’argomento nella seduta più prossima per proporre anche l’attivazione di ogni azione utile per stigmatizzare l’inaccettabilità di una simile sentenza di condanna a morte.

La Commissione Affari Esteri, il 2 settembre 2010, ha colto l’invito e ha dato mandato alla Presidenza di farsi interprete presso la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri per sensibilizzare gli Organismi Internazionali.

Gli EuroPopolari per San Marino si sono mobilitati in questo modo perché sono con quella parte del mondo che ha provato e prova orrore e sgomento e che continua a rifiutare metodi di tortura e di morte che sono appartenuti a tempi ormai lontani, che la storia ha lasciato alle spalle cancellati da conquiste civili e democratiche e da speranze di vera pace.

Sakineh va salvata, così come vanno salvate le altre centinaia di donne in carcere come lei e per accuse spesso totalmente infondate e lontane dalla verità come quelle rivolte a lei.

Ma Sakineh e le altre centinaia di donne che attendono nelle carceri iraniane l’esecuzione a morte per lapidazione portano anche prepotentemente alla ribalta la violazione sistematica dei diritti umani in Iran e la violenza – anche questa sistematica – perpetrata in quel Paese contro le donne alle quali è vietato qualsiasi tentativo di integrazione sociale e di emancipazione.

Tutto ciò, dagli EuroPopolari per San Marino, viene avvertito dunque anche come un invito a lavorare incessantemente giorno dopo giorno per mobilitare le coscienze a condannare queste azioni che appartengono a civiltà in crisi; a pretendere che i diritti umani, primo fra i quali quello alla vita, siano naturalmente vissuti da tutti i popoli. Ciò perché altrimenti la pace nel mondo non solo viene minacciata, come costantemente si assiste ai giorni nostri, ma inevitabilmente e pericolosamente allontanata.

 “Non c’è pace – sosteneva Aldo Moro – finché gli uomini restano così estranei, così freddi, così diversi l’uno accanto all’altro. (..) Non c’è pace finché non siano stati riconosciuti i diritti e i doveri  dell’intelligenza, (..) Non c’è infine pace dove non c’è l’impegno e la gioia di vivere!”

Mobilitarsi per Sakineh dunque è per salvarle la vita, ma anche per salvare la pace nel mondo.

Alba Montanari – dell’Esecutivo degli EuroPopolari per San Marino