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(ANSA) – NUORO, 22 FEB – “Il vertice di oggi sarà l’occasione
per programmare un intervento che debelli le cavallette nel
centro Sardegna, un’emergenza sociale ed economica che dal 2017
mette in ginocchio coltivatori e allevatori. Siamo pronti a
schierare l’Esercito prima che il malcontento si trasformi in
emergenza sul fronte della sicurezza pubblica”. Il prefetto di
Nuoro, Giancarlo Dionisi, ha le idee chiare su come affrontare
la piaga delle locuste nell’Isola: nel 2022 furono ben 60mila
gli ettari interessati dall’invasione e quest’anno si rischia di
raggiungere i 100mila ettari qualora il fenomeno non venga
governato con la dovuta precisione. Ecco che entrano quindi in
gioco le disinfestazioni mirate, anche attraverso l’uso dei
droni per individuare le zone focolaio e quelle di rientro
notturno degli insetti.
Sull’uso dei droni nelle operazioni agro-sanitarie sarà però
necessario ottenere le deroghe governative.
Dionisi ha convocato per le 13.30 un tavolo tecnico con gli
assessori regionali all’Agricoltura e all’Ambiente, Valeria
Satta e Marco Porcu, i vertici della Brigata Sassari, le agenzie
Laore e Forestas, la Provincia di Nuoro, i vigili del fuoco e i
sindaci del territorio. Un incontro propedeutico agli interventi
sul campo per cui la Regione impiegherà 185 uomini a cui si
aggiungeranno quelli della Protezione civile e le squadre
dell’Esercito.”Ho ritenuto indispensabile coinvolgere
l’Esercito, dobbiamo invertire il trend negativo che dal 2017
produce danni stimati per ogni estate in 20/25 milioni – spiega
all’ANSA il prefetto – Ci sono famiglie in ginocchio in un’area
che interessa 26 paesi. Ho già parlato con il comandante della
Sassari Giuseppe Bossa che mi ha dato la disponibilità a
intervenire. Il resto lo deve fare la Regione, mettendoci propri
uomini e risorse economiche”.
Dal mondo delle campagne arriva il plauso per la task force
messa in campo. “Ci vuole un gabinetto di guerra per
intervenire: fra poche settimane – avverte il presidente di
Confagricolture Paolo Mele – la schiusa delle larve potrebbe
generare problemi di ordine pubblico nel Nuorese, nell’alto
Oristanese e nel Sassarese”. (ANSA).
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