Toyota Material Handling, nel corso di una riunione nel pomeriggio di ieri, ha comunicato ai rappresentanti dei lavoratori la chiusura dello stabilimento di Bologna, nella zona di Bargellino, interessato ieri da un’esplosione e che tutte le attività lavorative, non solo in presenza ma anche da remoto (nessuna esclusa) sono sospese fino a nuova comunicazione.
Si procederà ad aprire la cassa integrazione ordinaria a partire dal 23 ottobre, non si sa fino a quando.
La cassa integrazione, spiega la rsu Fiom, non riguarderà il sito di Crespellano, che proseguirà le proprie attività.
“Come rappresentanza sindacale abbiamo ricordato di attivare l’ammortizzatore sociale anche per i somministrati e abbiamo chiesto la stabilizzazione dei due contratti di somministrazione in scadenza al 31 ottobre (tutti gli altri hanno scadenza 30 novembre e l’integrazione al 100% a carico dell’azienda del trattamento di cassa integrazione”, prosegue.
Il prossimo incontro è fissato per martedì 29 ottobre.
A esplodere nello stabilimento di Toyota Material Handling di Borgo Panigale, secondo i primi accertamenti degli investigatori, sarebbe stato uno ‘scambiatore’, un grosso apparecchio che a quanto pare serviva a regolare la temperatura ed era collegato all’impianto di condizionamento e riscaldamento. Serviva a bilanciare la temperatura in modo che non diventasse né troppo caldo né troppo freddo. Con l’esplosione si è creato un effetto ‘bomba’ e l’onda d’urto ha buttato giù pareti e vetrate, non il tetto. Sono in corso approfondimenti per capire bene come funzionasse l’apparecchio e cosa possa averlo fatto esplodere. Proseguono le indagini di carabinieri, vigili del fuoco e Asl, coordinati dalla Procura di Bologna.
La Fim-Cisl, tra l’altro, ha chiesto il supporto psicologico alla ripresa delle attività lavorative, visto il trauma subito dai lavoratori. “Da parte nostra – scrive Usb – si è ribadita l’indizione dello sciopero dell’intera giornata di domani delle lavoratrici e lavoratori dell’industria del territorio provinciale e di un pacchetto di ore sul resto del territorio regionale”. La Usb “ha sottolineato la necessità di andare fino in fondo per l’individuazione delle cause e responsabilità della strage”.
Tanti mazzi di fiori sono stati appoggiati sul muro esterno della Toyota Material Handling di Bargellino (Bologna) dove ieri due lavoratori (Lorenzo Cubello, di 37 anni, e Fabio Tosi, 34 anni) sono morti in seguito ad un’esplosione e altri 11 sono rimasti feriti, uno in modo grave. Dalla mattinata fuori dai cancelli, nonostante la pioggia si sono radunate oltre 50 persone e continuano ad arrivare, colleghi e amici delle vittime, per rendere omaggio ai lavoratori. Uno dei due lavoratori morti lascia la compagna in attesa di un figlio che nascerà senza padre. Lo ha detto un collega, parlando coi giornalisti fuori dalla fabbrica di Bargellino.
Potrebbe essere partita da un impianto di climatizzazione, che all’interno ospita un compressore, l’esplosione che ieri pomeriggio ha provocato il crollo di una parte di un capannone dello stabilimento. In mattinata i vigili del fuoco, coordinati dall’ingegner Massimiliano Russo, dirigente vicario del comando provinciale di Bologna, hanno fatto un sopralluogo con la procura per esaminare i luoghi dell’incidente, che saranno approfonditi dalle indagini affidate sempre ai vigili del fuoco, insieme a carabinieri e Azienda Usl.
L’area interessata dall’esplosione e dal crollo è al momento sotto sequestro. Si tratta di un reparto logistico, dove ci sono sia impianti di climatizzazione, sia un deposito di materiale vario ad uso di aziende esterne che hanno un contratto di manutenzione con Toyota. Una delle questioni a cui dovranno dare risposta le indagini è se i due giovani operai, entrambi dipendenti della Toyota, siano morti a causa dell’esplosione o del crollo del capannone.
A livello strutturale ci sono danni importanti: c’è stato infatti il collasso di alcune tamponature che separavano il capannone con l’esterno.
Ansa