L’udienza di convalida dell’arresto di Serhii Kuznietsov, ritenuto uno dei coordinatori del sabotaggio ai gasdotti Nord Stream, si è aperta questa mattina in Corte di Appello a Bologna davanti alla giudice Sonia Pasini. Al termine della udienza, fissata in pausa per il primo pomeriggio in attesa di un interprete di ucraino, è stata confermata la custodia cautelare in carcere dell’ucraino 49enne. Il provvedimento è stato ritenuto valido; resta ora da decidere sulla sua estradizione in Germania, entro il termine legale di due mesi.
Il gesto simbolico del tridente
Al suo ingresso in tribunale, Kuznietsov ha rivolto un gesto forte e carico di significato: ha mostrato le tre dita della mano, richiamando il tridente ucraino, simbolo presente sullo stemma nazionale, in un gesto che intende ribadire la propria identità e il sostegno alla patria.
La linea difensiva e il contesto processuale
L’ucraino si è dichiarato estraneo alle accuse, sostenendo di trovarsi in Ucraina durante il sabotaggio e in Italia solo per questioni familiari, richiedendo inoltre di poter leggere le imputazioni nella sua lingua madre.
Dal bunker al residence: dettagli dell’arresto
Serhii Kuznietsov era stato arrestato nella notte tra mercoledì e giovedì in un bungalow preso in affitto con la famiglia a San Clemente, nella provincia di Rimini. I carabinieri, dopo averlo pedinato, lo hanno bloccato senza opporre resistenza e hanno perquisito l’alloggio.
Prossimi passi: l’estradizione e le mosse difensive
L’udienza è aggiornata al pomeriggio per garantire un interprete di ucraino. Intanto, l’arrestato ha nominato un nuovo difensore di fiducia, l’avvocato Luca Montebelli di Rimini. La decisione definitiva sulla consegna alla Germania sarà presa nelle prossime settimane
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