L’idea originaria era di mandare all’Expò di Shangai un’opera pittorica sammarinese. Una sorta di missione diplomatica dell’arte locale. Una sineddoche dell’arte figurativa moderna. Una parte per il tutto.
Reggini sia arma di pennelli e tavolozza. I colori fluiscono, zampillano, esplodono, per poi comporsi, scomporsi e ricomporsi nel simbolismo iconografico che racchiude due Paesi così distanti e così diversi come la piccola Repubblica di San Marino e la grande Repubblica Cinese.
Il dragone e il profilo del Titano uniti nel cromatismo inusuale di messaggi che riempiono la spazialità onirica tra le distanze.
Nasce così “Storia… e Magia” un’opera che lo stesso Reggini ha provveduto a mandare a Shangai, presso il padiglione sammarinese, insieme ad un secondo quadro dal titolo “Dedicato” in cui sono riprodotti con delicata maestria i simboli iconografici della statualità e della storia sammarinese.
“Un omaggio al nostro Paese e al paese ospitante – commenta il Segretario alla Cultura Romeo Morri – ma soprattutto un messaggio forte della nostra capacità di produrre arte e di colloquiare, tramite il linguaggio dell’arte, con il resto del mondo”.
Giuseppe Reggini è un pittore autodidatta che si definisce un artista figurativo moderno. Le sue tecniche sono l’olio, l’acrilico e le tecniche miste. Reggini ama i ritratti i paesaggi, le marine e le nature morte ed ha ottenuto diversi riconoscimenti fra cui, nel 2004, la medaglia d’argento al 12esimo Festival Internazionale dell’Arte Contemporanea di San Remo. Tra l’altro, è l’autore del logo ufficiale della manifestazione “Alba sul Monte”.
“Siamo molti grati a Giuseppe Reggini – conclude Morri – che con la sua opera trasmette i valori della nostra Terra, insieme alle luci, ai colori e alle più belle sensazioni che essa offre a tutti noi. Che forse, proprio perché ce li abbiamo sotto gli occhi tutti giorni, non ci accorgiamo più di questi linguaggi e non li apprezziamo abbastanza. Tutto ciò avviene attraverso l’esperienza dell’arte contemporanea, che sicuramente è uno dei mezzi più affascinanti di fare cultura”.
