Europa? ci penserei bene….di Alberto Chezzi

E’ in corso la raccolta delle firme per il referendum sull’Europa. Raccolta a dire il vero accompagnata da una “sostenuta” campagna mediatica.

Sicuramente il comitato promotore raggiungerà l’obiettivo della raccolta di firme minime affinché sia indetto il referendum.

I promotori danno per scontato che una volta raggiunto l’obiettivo, il sì all’ingresso in Europa otterrà la maggioranza necessaria per avviare immediati negoziati.

Convinzione dettata forse dal fatto che siamo in questo momento sotto forte pressione dall’Italia, che sta assediando il Paese da mesi con le potenti armi finanziarie, fiscali, economiche e politiche di cui dispone.

Ragion per cui l’Europa è vista un po’ come il nostro “cavaliere bianco”.

Ma il sammarinese è un soggetto strano, studiato in tutto il mondo perché profondamente legato al grande valore della libertà.

E’ questa che dovremmo in parte barattare, ossia cedere parte della nostra sovranità per godere di tutti benefici che il diritto di cittadinanza porta ai cittadini europei.

L’ingresso in Europa ci darà ad esempio la possibilità di lavorare nella vicina Slovenia per neanche la metà forse di quello che percepiremmo nella nostra piccola ed amata Repubblica.

Poter lavorare in altri paesi europei ritornando a sostenere il fenomeno dell’emigrazione?

Doversi districarsi in un labirinto di direttive comunitarie che hanno la pretesa di regolamentare anche il modo di respirare l’aria.

Senza tenere conto dei costi che è necessario sostenere per attivare il processo di avvicinamento all’ingresso nella Unione Europea.

Sicuramente il Sammarinese ci penserà due volte prima di cedere quel poco di sovranità rimastaci.

Forse vale la pena di concentrarsi su quelli che sono i problemi veri del Paese.

Rinnovamento della nostra classe politica, economica, sindacale e riforma ed ammodernamento della PA.

Alberto Chezzi