Europa, la profezia di Bannon: “Un nuovo blocco anti cinese”

Abbiamo incontrato Steve Bannon a Roma. L’ex guru di Donald Trump si trovava nella Capitale italiana pure per via del summit sugli abusi convocato da papa Francesco: l’ex capo stratega del presidente degli Stati Uniti d’America non sembra convinto della bontà della linea seguita dalla Chiesa cattolica di questi tempi. Anzi, solleva una serie di problematiche relative alla futura gestione dei beni ecclesiastici. Ma quando c’è Bannon tra i paraggi non si può non parlare di sovranismo, populismo e scenari politico-economici.

 Come analizza il fatto che Bernie Sanders stia raccogliendo tutti questi soldi? Pensa che sia un avversario credibile per Donald Trump?

“Penso che tutto si stia andando verso una soluzione e che lui rappresenti un problema maggiore per Pocahontas (si riferisce ad Elizabeth Warren e alla vicenda in cui si è dichiarata essere nativa americana, quella per cui è stata costretta a chiedere scusa, ndr) e Kamala Harris. Quello che sta succedendo, e potreste averlo notato, è che Bernie Sanders ha lanciato un segnale forte: è in pista per le primarie. Penso che adesso non rappresenti tanto un problema di Trump quanto degli altri candidati della sinistra, tra cui si svolgerà una battaglia all’ultimo sangue. Kamala Harris, Kirsten Gillibrand, Elizabeth Warren, Beto O’Rourke e Bernie: ci sono 6 candidati molto competitivi a sinistra e penso che Bernie abbia lanciato un grande avvertimento con questa raccolta fondi: 4 milioni di dollari raggiunti solo durante il primo giorno”.

Alleanza tra sovranisti e populisti al governo europeo: è possibile o impossibile?

“Questo è il punto: se facciamo riferimento alla scorsa estate, dobbiamo parlare dei partiti sovranisti dei nazionalisti e dei populisti che raggiungono circa il 30% dei voti (dal 25% e il 30 % dei voti). È appena stato pubblicato un sondaggio, che evidenzia come questa unione possa diventare il più grande partito nelle elezioni valevoli per il parlamento europeo. Penso che i partiti sovranisti e populisti arriveranno a prendere oltre il 50%. Credo che ogni giorno possiate vedere come questo impeto stia crescendo in maniera complessiva. E se questo slancio terrà, vedremo alla fine populisti e nazionalisti, come un’ondata, diventare la maggioranza”. Il Giornale.it