
E’ andata bene all’Atalanta, molto meno a Napoli e Lazio. Può essere riassunto così l’esito del sorteggio degli spareggi di Europa League in cui saranno impegnate tre squadre italiane, le due che hanno superato la fase a gironi come seconde e la Dea ‘retrocessa’ dalla Champions. Ora i nerazzurri di Gasperini se la vedranno con l’Olympiacos Pireo, che giocherà in casa la gara di ritorno e nella cui file c’è quel Sokratis visto a lungo all’opera anche in Italia e che una finale di Europa League l’ha già giocata con l’Arsenal, perdendola nel derby londinese contro il Chelsea di Maurizio Sarri. Al centro dell’attacco gioca, con il n.11, un elemento pericoloso come El-Arabi, che con la sua presenza costringe alla panchina il brasiliano ex Porto Tiquinho Soares, che avrebbe dovuto fare la differenza ma per ora non ci è riuscito. Fra i pali c’è invece Vaclik portiere anche della nazionale della Repubblica Ceca, ed ex Siviglia che l’estate scorsa sembrava in procinto di andare al Napoli e invece ha scelto la Grecia. Come trequartista è stato spesso schierato il ventenne della Guinea Aguibou Camara, arrivato anche lui la scorsa estate e proveniente da quel Lilla che è una fucina di talenti. Lo tiene sotto osservazione il Liverpool, su specifica indicazione di Jurgen Klopp. Detto tutto questo, l’Atalanta dovrebbe farcela, molto più difficile (nonostante De Laurentiis abbia commentato dicendo che “il bicchiere è tutto pieno”) appare l’impegno del Napoli che ha pescato il Barcellona. Eliminato, dopo un ventennio, già nella fase a gironi della Champions e soltanto ottavo in campionato, il nuovo tecnico, e uomo simbolo, Xavi ha parlato di “dura realtà che va accettata” ma anche di Europa League che diventa il principale obiettivo della stagione. Tutto sta a vedere se il processo di maturazione dei tanti giovani talenti blaugrana si compirà in tempi brevi. Ma con gente come Gavi, Pedri (se non verrà ceduto in estate causa debiti), Ansu Fati, Nico Gonzalez (figlio d’arte, suo padre è l’ex nazionale Fran) ed Ez Abde il futuro è assicurato. Intanto però c’è il presente con schemi e tattiche da rifare. Xavi punta anche a rilanciare Coutinho e Umtiti, e a trarre il meglio di Frankie De Jong, che finora non si è espresso ai livelli di quando era all’Ajax. Salterà la sfida tra le due squadre che furono di Diego Maradona, quindi anche quella nello stadio intitolato all’ex ‘Pibe de Oro’, quel Sergio Aguero che da Gianinna, figlia del ‘Diez’, ha avuto un figlio, Benjamin, e che mercoledì dovrebbe annunciare l’addio al calcio per problemi cardiaci. La Lazio ha trovato il Porto, piazzatosi terzo nel girone di Champions in cui il Milan ha chiuso all’ultimo posto. Anche questa squadra è un osso duro da rodere, e per il tecnico Sergio Conceiçao sarà un nostalgico tuffo nel passato in quell’Olimpico di fede laziale di cui è stato un beniamino. Per Sarri, invece, il pericolo maggiore sarà Luis Diaz, funambolo colombiano che gioca in prevalenza come esterno d’attacco e ama il dribbling. Attuale leader del suo campionato, il Porto è fresco reduce da una striscia di nove vittorie consecutive. Al centro della difesa c’è ancora Pepe, veterano di mille battaglie, a centrocampo si fa valere quel Sergio Oliveira che in Champions fece molto male alla Juve e che l’estate scorsa è stato vanamente inseguito dalla Roma. (ANSA).
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