Europei: Luis Enrique, anche per Spagna ‘prima’ è difficile

(ANSA) – ROMA, 13 GIU – “Un forte abbraccio da parte mia e
di tutta la nazionale spagnola a Christian Eriksen. Speriamo di
rivederlo presto in campo”. Anche il ct della ‘Roja’ Luis
Enrique, prima di cominciare a parlare della partita di domani a
Siviglia contro la Svezia vuole inviare un messaggio al
giocatore della Danimarca coinvolto nel caso di ieri.
    Poi si discute di calcio, e ‘Lucho’ spiega che “la prima
partita è sempre importante, tutti vogliono cominciare bene un
grande torneo e anche farlo bene. Ma troveremo di fronte una
rivale difficile, con giocatori molto forti fisicamente, e poi
ci sono molte circostanze che possono determinare il risultato
di una partita. In ogni caso, ciò che più conta alla fine è
passare la fase, anche come migliore terza se non posso farlo in
altro modo. Poi si ricomincia, e si vedrà cosa succede”.
    La Spagna è molto cambiata dall’ultima competizione ufficiale,
i Mondiali del 2018, al punto che in questa Spagna non ci sono
giocatori del Real Madrid: Luis Enrique si sente un
rivoluzionario? “L’unica realtà è che il tempo passa – risponde
-, arriva anche il momento del ricambio generazionale e c’è
bisogno di immettere giocatori giovani, sui quali puoi lavorare
più a lungo e costruire un progetto per creare qualcosa
d’importante. E’ la mia prima volta da tecnico in un torneo così
importante, da giocatore era diverso, da allenatore hai più
pensieri, ma sono pieno d’entusiasmo”. “E’ stato bello anche
vedere lo stadio così ‘decorato’ – continua – e il fatto che ci
siamo potuti allenare tutti insieme: nei giorni scorsi non era
stato possibile”. Ma in campo chi sarà il leader della nuova
Spagna? “Ne abbiamo tanti, poi essendo il tecnico anche io sono
un leader, in quanto devo prendere delle decisioni. Chi gioca
domani in porta? Ne ho tre, e ancora non ho deciso” (ANSA).
   


Fonte originale: Leggi ora la fonte