Europei: Morata choc, minacce di morte a me e ai miei figli

(ANSA) – ROMA, 25 GIU – “Sono stato nove ore senza dormire
dopo la Polonia. Ho ricevuto minacce, insulti alla famiglia,
speriamo che muoiano i tuoi figli… Però sto bene, forse qualche
anno fa sarei stato molto peggio”. E’ un lungo sfogo, più che
un’intervista, quella di Alvaro Morata con l’emittente ‘Cadena
Cope’, riportata anche dall’edizione online del quotidiano
sportivo ‘Marca’.
    L’attaccante della Spagna, nel mirino della critica del suo
paese per le prestazioni a Euro 2020, ammette che finora forse
non ha giocato al top, ma certe cose sono comunque
intollerabili. “Forse non ho fatto il mio lavoro come dovrei –
le parole di Morata -, e capisco che mi si critichi perché non
ho segnato, ma la gente dovrebbe mettersi al mio posto, capire
cosa significhi ricevere minacce, che ti dicano che i tuoi figli
devono morire. Quando succederà qualche tragedia, diranno che
era un bravo ragazzo”.
    Poi l’attaccante continua nel suo sfogo: “Io quando arrivo in
albergo metto via il telefono, ma la cosa che mi infastidisce è
che dicano queste cose a mia moglie e ai miei figli allo
stadio”.
    “La gente mi fischia perché dà retta a ciò che sente – dice
ancora Morata -, però io quando gioco ce la metto tutta, e do la
vita per la nazionale. Se contro la Svezia o Polonia avessimo
vinto 3-0 la stadio avrebbe fatto la ‘ola’. Ogni cosa che dico
viene interpretata male. Vorrei che la gente si mettesse nei
miei panni”. Una battuta sul rigore sbagliato contro la
Slovacchia. “Sono davvero orgoglioso di aver tirato un rigore
dopo che mi avevano fischiato. Ho visto che nessuno andava a
prendersi il pallone, allora mi sono fatto avanti io e l’ho
tirato. Andate a vedere se qualcun altro voleva farlo, intorno a
me si era fatto il vuoto”.
    In ogni caso, secondo Morata, può aiutare anche confrontarsi
con uno psicologo. “Lo specialista che abbiamo in nazionale ci
aiuta molto -. dice -. È ottimo avere una persona che ti ascolta
ogni volta che ne hai bisogno. Anche per la paura di volare? I
miei compagni mi prendono in giro per questo, ma per fortuna
posso parlarne con lui”. (ANSA).
   


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