Expò 2015. Conferenza internazionale dei Ministri della Cultura. Intervento Segretario di Stato Istruzione e Cultura San Marino, Giuseppe Maria Morganti

Giuseppe Maria MorgantiGrazie ministro Franceschini per aver organizzato questo importante incontro che afferma il ruolo prioritario della cultura nelle politiche internazionali.

L’antropizzazione per strati successivi del territorio, così come il recupero da parte della natura delle aree antropizzate dovuto ai cambiamenti climatici o a eventi traumatici, rappresenta la causa principale della perdita del patrimonio culturale prodotto dall’umanità.

Certo quando sono le guerre o gli atti di vandalismo a distruggere reperti d’arte e di cultura materiale, la coscienza si ribella tanto da provocare reazioni molto intense a volte superiori agli ormai timidi sussulti prodotti  dagli attentati alle persone.

La ragione è attribuibile alla consapevolezza dell’inevitabile: solo ciò che si determina per volontà premeditata è censurabile, il resto appartiene al destino e quindi, sebbene ci addolori, non genera reazioni.

Eppure l’ampia sfera del destino possiamo ridimensionarla innanzitutto attraverso politiche che evitino i conflitti, ma anche con interventi capaci di contrastare gli eventi traumatici naturali.

Proprio in questi giorni le Università di Firenze e di San Marino stanno monitorando le vibrazioni causate da sollecitazioni ambientali sul David di Michelangelo.  L’ipotesi progettuale è quella di prevedere dispositivi di scivolamento da inserire alla base dei monumenti a rischio di crollo attraverso calcoli strutturali elaborati presso i laboratori di San Diego in California.

Ma neppure l’applicazione delle tecniche di conservazione più sofisticate è in grado di sconfiggere il processo di graduale logoramento del patrimonio culturale.

Il sistema più efficace di conservazione capace di trasmettere alle future generazioni i valori artistici di un oggetto è la sua valorizzazione. Solo generando dalle radici di quell’oggetto nuova cultura creativa è possibile coglierne in pieno il significato per renderlo sostanza attiva e indeperibile.

Del resto nulla dobbiamo inventare se non osservare come la vita si replica e tendenzialmente cerca di migliorarsi attraverso i meccanismi della logica cromosomica. Il Dna guida la sviluppo degli esseri viventi, ma a sua volta si forma sulla base dei valori che la vita stessa persegue.

Egualmente ogni elemento del patrimonio culturale deve subire processi di crescita e valorizzazione fino a stimolare la produzione di nuovo prodotto.

Come ho avuto modo di ascoltare dalle parole stesse del Ministro Franceschini, anche il Colosseo è stata opera contemporanea.

L’energia culturale che sprigiona dall’opera d’arte e dall’architettura è dovuta alla memoria, all’elaborazione del pensiero avvenuta fino a quel punto e, solo alla fine, alla intuizione creativa dell’artista che interpreta il passato e traduce in idee innovative il messaggio.

Ecco allora essere chiaro come la dicotomia fra investimento per la conservazione del patrimonio e investimento per la sua valorizzazione attraverso la produzione artistica aggiuntiva non esiste: l’uno è importante quanto l’altro e nonostante appaia più effimero, senza la valorizzazione il patrimonio, la sua memoria e il pensiero creativo che l’ha generato, muore avvolto nell’oblio, elemento altrettanto logorante che l’usura e l’incuria.

Questo sforzo di valorizzazione non ha frontiere, può essere realizzato insieme attraverso il dialogo ma anche con progetti comuni che favoriscano la conoscenza delle reciproche peculiarità culturali.

Trasformiamo il nostro melting pot in una voce comune dialogante, così il patrimonio culturale diverrà inattaccabile e invincibile.

Segretario di Stato con delega alla cultura

Giuseppe Maria Morganti

 

PS. L’intervento è visibile nel sito Rai.it ed al minuto 32,40 si potrà visionare l’intervento del Segretario sammarinese alla Cultura Morganti