SEB VETTEL merita i complimenti: ha stabilito un record. Per la tredicesima volta nella stagione, il tedesco è salito sul podio. Mai un pilota Ferrari, al debutto con la macchina Rossa, aveva mostrato tanta continuità di rendimento. Proprio Kimi Raikkonen, il suo compagno di squadra, all’esordio in groppa al Cavallino di podi ne aveva accumulati 12, nel glorioso 2007.
Ciò premesso, è opportuno allungare lo sguardo sull’anno che verrà. Non più lontana dalla Mercedes, ma ancora in ritardo rispetto alle Frecce d’Argento, la Ferrari ha un ambizioso piano di sviluppo per il 2016. Le speranze sono tante e poggiano sul grande lavoro di riorganizzazione avviato da Maurizio Arrivabene. Il progetto della nuova vettura è già stato delineato.
Eccone i tratti fondamentali.
SOSPENSIONE. Tra le macchine che partecipano attualmente al mondiale, la Rossa è l’unica ad utilizzare, sull’anteriore, la sospensione «pull rod», cioè a tirante. Fu un’idea introdotta dal greco Tombazis, quando era il responsabile «creativo» del Cavallino.
La soluzione non ha mai dato gli esiti sperati. E James Allison, che è un uomo molto pragmatico, non ha perso tempo: sulla prima Ferrari interamente riconducibile al suo genio, tornerà la sospensione «push rod», la stessa utilizzata dalla Mercedes (e dagli altri concorrenti).
I vantaggi attesi dovrebbero tradursi in una migliore stabilità aerodinamica, fin qui uno dei limiti della monoposto affidata a Vettel e a Raikkonen.
IL LATO B. Sarà poi molto diverso il retrotreno. Per capirci, il lato B della vettura. Qui è stato fatto un grande sforzo per arrivare ad un restringimento del posteriore, in modo tale da intervenire positivamente sulla distribuzione dei pesi e sull’equilibrio complessivo.
IL MOTORE. In materia di power unit, quest’anno la Ferrari ha compiuto una grande rimonta nei confronti della Mercedes. Può suonare una esagerazione, questa mia affermazione, se si pensa che la Freccia d’Argento ha vinto tutte le gare tranne tre. Ma ci sono verità relative che meritano di essere sottolineate: un anno fa il propulsore italiano «pagava» un gap superiore agli ottanta cavalli! Adesso invece siamo lì, la differenza è minima, tanto che la supremazia di Rosberg e Hamilton in pista poggia, nel presente, sulla efficacia di telaio e sulla superiorità aerodinamica. E non sul motore.
Comunque, la Ferrari sta sottoponendo la power unit ad un restyling massiccio. Previste revisioni del basamento e altre cose. Sfida aperta alla Mercedes, sognando di giocarsela alla pari sin dal primo Gran Premio, a fine marzo in Australia.
Ne riparleremo.
Resto del Carlino