F1. Super Vettel. Rilancia la sfida

VettelLA FORMULA UNO archivia il 2015 con un’altra vittoria di Rosberg sull’iridato Hamilton. Con Raikkonen sul podio davanti a Vettel e il biondino finnico porta a casa il quarto posto in classifica generale, il massimo se hai uno come Seb in squadra. Al di là del risultato di Abu Dhabi, ecco il Pagellone di un anno dipinto dell’argento Mercedes, anche se per fortuna il Rosso è riapparso. Per ora sullo sfondo…
MERCEDES 10. Ecco, appunto. A parte la tripletta di Vettel, hanno vinto sempre quelli di Stoccarda. E’ la macchina migliore, con il motore migliore, con il telaio migliore, con la aerodinamica migliore. Nulla accade per caso: il dominio è il frutto di mostruosi investimenti, su scala pluriennale. Marchionne avvisato…
VETTEL, 10. A me è piaciuto tantissimo e immagino non solo a me. Trovava una Ferrari sepolta dalle macerie. Si è messo lì con la testa e non solo con il piede. Ha il carisma del leader autentico. Su una ventina di Gp, ricordo al massimo un paio di suoi errori. Costanza di rendimento incredibile, sul serio.
ALONSO, 0. Ecco, qui non si tratta di infierire. Il disastro l’hanno confezionato la McLaren e la Honda. Lui di colpe non ne ha. Ma è imbarazzante scoprire che ha fatto meno punti di Button e già c’è chi dice che nel 2016 lo spagnolo potrebbe restare fermo. Valeva la pena lasciare la Ferrari per un presente del genere?…
HAMILTON, 9. Non gli concedo il massimo dei voti e men che meno la lode per i comportamenti assunti dopo la conferma sul trono (conferma meritatissima, da primavera a inizio autunno il Nero è stato splendido). Sono molto sgradevoli gli atteggiamenti nei confronti di Rosberg, vedi pure ieri nel deserto. L’ostentazione di spocchia e arroganza non appartiene allo spirito di un campione autentico. Senna, per dire, non faceva così. Ed era Senna!
RAIKKONEN, 7,5. Criticarlo è un giochino amatissimo dai detrattori in servizio permanente effettivo. Poi uno va a controllare i numeri e si accorge che Kimi comunque è arrivato quarto nel mondiale, avendo Vettel come compagno e con le Mercedes a dominare. Fa gruppo, è l’ultimo campione del mondo al volante di una Rossa e vuole bene alla Ferrari. Non basta?
VERSTAPPEN, 8. La rivelazione 2015. Debutta da minorenne e corre con il piglio di un veterano. Ha preso tutto dalla mamma, conoscevo suo padre come partner di Schumi in Benetton e non era così forte. Ha solo un difetto: a volte esagera, non usa il freno (inibitore). Del resto, ha 18 anni…
ARRIVABENE, 9. E’ un mio amico da oltre 20 anni e magari il giudizio non è imparziale. Di sicuro ha un grande merito: ha riportato a Maranello il vero spirito Ferrari, svanito nelle turbolenze terribili del 2015. Vincere con la Rossa è il sogno della sua vita. Spero proprio che riesca a coronarlo.
ROSBERG, 7. Ha chiuso alla grandissima, con tre vittorie di seguito e sei pole. Ma prima, dov’era? E’ arrivato a fine estate nei panni del maggiordomo di Hamilton. Non ce l’aveva, all’epoca, una Mercedes sotto le chiappe? Sì che ce l’aveva. E allora? Vedremo nel 2016.
WILLIAMS, 4. La delusione del campionato. Veniva da un 2014 brillantissimo. Doveva essere l’anti Ferrari nella lotta per il secondo posto costruttori. Invece, niente di niente. Peccato per Massa, il suo cuore meriterebbe di più.
RED BULL, 0. Non se ne può più. Furibonde invettive contro il fornitore Renault, poi minacce di addio al Circo, infine rientrate. I Bibitari hanno rifatto l’accordo con il motorista francese, eppure continuano a piagnucolare. Ah, com’è difficile saper perdere…

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