F1. Vettel, una domenica da bollino nero

vettelC’È UN MISTERO, dietro la spettacolare uscita di pista di Seb Vettel che ha messo fine alla deprimente domenica messicana della Ferrari. Le immagini non sono state chiarissime, ma il tedesco si è scusato via radio con la squadra («Mi dispiace, è stata una giornata schifosa»), offrendo l’impressione che si sia trattato di un suo errore. Non l’unico, nel contesto di un Gran Premio da dimenticare. Ha vinto Rosberg, davanti ad Hamilton. Fin qui, tutto nella norma.
Che le cose buttassero male per la Rossa, lo si è capito sin dai primissimi metri. Raikkonen era confinato in coda dalla sostituzione di cambio e motore e poteva confidare soltanto in una rocambolesca quanto improbabile rimonta. Invece Seb aveva buone carte da giocare, in assetto gara alla vigilia i suoi tempi erano vicini a quelli di Hamilton e Rosberg.
EX AMICI. Ma in partenza Vettel non è stato perfetto, si è lasciato scavalcare da una Red Bull e poi, nella migliore delle ipotesi, non ha immaginato che anche Ricciardo, con l’altra vettura dell’Impero Bibitaro, avesse voglia di superarlo.
Il contatto tra gli Ex Amici è stato minimo e però sufficiente a togliere ogni illusione al quattro volte campione del mondo. L’ala dell’australiano ha tagliato come il burro una gomma della Ferrari. Di fatto Seb ha perso un giro ed è stato costretto a recitare la parte del comprimario.
Via radio, il tedesco si è lamentato per la mossa di Ricciardo. In compenso, la giuria ha ritenuto si trattasse di un normale incidente di gara, evitando di prendere provvedimenti. Onestamente, una scelta condivisibile.
I NEMICI. A quel punto, al tifoso ferrarista restava il brandello di una illusione. Raikkonen stava rimontando e aveva scelto gomme che in teoria gli avrebbero garantito, nella torrida domenica messicana, di effettuare una sosta in meno rispetto ai concorrenti.
Ma sapete com’è, quando le cose vanno molto male, ecco, possono sempre peggiorare. E così nella scia del finlandese si è appostato il connazionale Bottas, con la Williams. I due avevano fatto a sportellate in Russia e Valterino ci aveva rimesso il podio.
Stavolta, avendo pneumatici più freschi, Bottas ha elegantemente ritenuto fosse venuto il momento del… risarcimento. Non ha aspettato il rettilineo per sorpassare il ferrarista. Lo ha speronato, la Rossa si è scassata, la giuria ha decretato, ancora, che la manovra rientrava tra le cose tollerate.
E addio: l’uscita rumorosa di Vettel è stata solo la ciliegina (marcia) su una torta al veleno. Capita, in Formula Uno. Meglio se non capita più.

LA GAZZETTA DELLO SPORT