I poliziotti della Squadra mobile lo hanno svegliato nel cuore della notte e lui non avrebbe mostrato alcuna forma di sorpresa. Enrico Russo, 28enne di Castel Volturno in provincia di Caserta, è uno dei nove destinatari di ordinanze di custodia cautelare eseguite nell’ambito di una vasta operazione contro la criminalità organizzata. Gli arrestati devono rispondere a vario titolo di reati che vanno dall’estorsione alla detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo, rapina aggravata, furto, ricettazione ed altro; tutti commessi con l’aggravante del metodo camorristico ed al fine di agevolare il clan dei Casalesi-fazione Bidognetti.
Russo, gravato da precedenti per reati contro il patrimonio, è tra i cinque finiti in carcere ed è stato sorpreso mentre pernottava in un albergo di Faenza dove era arrivato il giorno primo. Con lui c’era una seconda persona, estranea all’indagine. Assieme agli uomini della Mobile di Ravenna sono andati a prelevarlo i colleghi casertani, che evidentemente sapevano dove trovarlo e lo hanno poi portato nel carcere di Secondigliano assieme alle altre persone coinvolte. Da quanto emerge era di passaggio nel Ravennate ed era diretto a Ferrara dove vivono alcuni parenti. Era arrivato a bordo di un furgone dove all’interno c’erano attrezzature da muratore. Il 28enne, infatti, pare dovesse svolgere alcuni lavori di ristrutturazione in ambito edilizio. Non dunque un nuovo Femia, il boss delle ‘slot’ residente a Sant’Agata sul Santerno recentemente condannato a 26 anni in quanto al vertice di un gruppo legato alla ‘Ndrangheta che faceva profitti con il gioco illegale. I reati di cui è accusato sono relativi a un furto in abitazione, aggravato dal metodo mafioso in quanto quello dei colpi in villa era una delle peculiarità del gruppo; indebito utilizzo di carte di credito (rubate) e, da ultimo, sempre in concorso con altri avrebbe favorito l’evasione dai domiciliari di un componente del clan mettendogli a disposizione un altro alloggio. Enrico Russo, in particolare, è il nipote di quello che gli investigatori individuano come il capo dell’organizzazione, quel Nicola Russo che per la Procura di Caserta operava a Castel Volturno, in particolare in località Destra Volturno, dove veniva imposto ai proprietari delle abitazioni una quota mensile per un custode, un ‘pizzo’ visto che coloro che si rifiutavano si trovavano con le casa danneggiate e saccheggiate. Per tutti le ordinanze di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. Così nelle prime ore di ieri la polizia ha eseguito una serie di blitz in vari luoghi d’Italia, tra cui a Faenza. Il Resto del Carlino