Falconara Marittima (AN). Attivi in città i punti di raccolta firme per il Referendum “anti-casta”.

Anche il Comune di Falconara Marittima si attiva per il referendum di “abrogazione parziale della legge per le indennità parlamentari. Da ieri mattina, lunedì 16, è possibile aderire alla raccolta firme per il referendum “anti-casta” recandosi nella sede municipale del Castello di Falconara Alta o alternativamente all’ufficio anagrafe centrale di via Roma e all’ufficio anagrafe di Castelferretti. La raccolta delle firme sarà eseguita in concomitanza all’orario di apertura al pubblico degli uffici, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e nei pomeriggi di martedì e giovedì, dalle 15,30 alle 17,30. Per esigenze particolari i cittadini possono contattare il centralino e concordare orari diversi (info 07191771) direttamente con gli uffici preposti. In particolare il referendum chiede l’abrogazione dell’art. 2 della legge 1261 del 1965 che disciplina le indennità spettanti ai membri del Parlamento. Secondo quanto si legge sul sito della Camera, “l’indennità parlamentare è prevista dall’articolo 69 della Costituzione, a garanzia del libero svolgimento del mandato elettivo.

La legge 31 ottobre 1965, n. 1261, ne fissa l’importo in misura non superiore al trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate”. Nel dettaglio con la propria firma si aderisce alla richiesta di referendum popolare abrogativo – ai sensi dell’art. 75 della Costituzione e in applicazione alla Legge 25 maggio 1970, n.352 – sul seguente quesito: “Volete voi che sia abrogato l’art. 2 della legge 31 ottobre 1965, n.1261, determinazione dell’indennità spettante ai mebri del Parlamento, pubblicata su G.U. del 20 novembre 1965, 290?” Secondo i promotori del referendum tra le assurdità attuali ce n’è una che fa davvero scalpore. Ogni parlamentare riceve una somma pari a 3.500 euro mensili per il soggiorno a Roma, anche quelli che a Roma erano residenti prima della loro elezione. Qualora si arrivasse al referendum, l’auspicio è che sarebbe possibile cancellare questa stortura, “quasi un furto” stando ai promotori a danno dei contribuenti e, sempre stando ai promotori, in questo modo, si potrebbero risparmiare fino a 50 milioni di euro l’anno.

Fonte: Comune di Falconara Marittima