
(ANSA) – BOLOGNA, 26 GEN – Eseguite, dalla Guardia di Finanza
di Modena, 13 misure cautelari personali – un arresto in
carcere, uno ai domiciliari e 11 obblighi di presentazione alla
Polizia Giudiziaria – nei confronti di 13 persone con l’accusa
di reati fallimentari, fiscali e fittizia intestazione di beni.
Intervenendo sulla scorta di una ordinanza emessa dal Gip del
Tribunale di Modena, le Fiamme Gialle hanno anche sequestrato
disponibilità per circa un milione di euro. Nel dettaglio le 13 persone sono indagate, a vario titolo,
per reati che vanno dalla bancarotta fraudolenta
all’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di
una serie indefinita di delitti di natura fiscale, fallimentare
e trasferimento fraudolento di valori. Le indagini, coordinate dalla Procura modenese, hanno svelato
l’esistenza di un gruppo criminale composto da soggetti di
origini modenesi, irsinesi e campane, attivo nelle province di
Modena, Reggio Emilia e Parma e dedito a lucrare sul fallimento
di aziende in difficoltà. Gli accertamenti dei finanzieri si sono sviluppati lungo due
filoni principali. Il primo ha consentito di scoprire e
segnalare i responsabili del fallimento di diverse società,
prevalentemente nel settore edile, in relazione alla distrazione
del patrimonio aziendale per diverse centinaia di miglia di
euro,ed alla sottrazione e distruzione della documentazione
contabile. Il secondo filone investigativo, invece, ha rivelato
l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata al
trasferimento fraudolento di valori a vantaggio del capo
dell’organizzazione criminale, un 46enne già noto alle forze
dell’ordine per estorsione ed usura, già colpito da misura di
prevenzione antimafia e oggi destinatario dell”ordinanza di
custodia cautelare in carcere. Le attività investigative hanno, anche consentito di
accertare la disponibilità di armi da fuoco da parte di alcuni
componenti del gruppo criminale. Complessivamente sono 19 le
persone indagate. Dagli accertamenti, inoltre, è emerso che 3
dei 13 soggetti sottoposti a misura cautelare personale
risultano percettori del Reddito di Cittadinanza. Nei loro
confronti sono state avviate le procedure per la revoca del
beneficio. (ANSA).
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