Gli fanno credere di avere vinto un milione di euro a una lotteria inglese, e lui per riscuotere la vincita ne paga quasi 80mila in presunte tasse a una banca di Londra. Vittima dell’ennesima truffa sul web è un riminese, di 61 anni, disoccupato, che ci ha rimesso tutti i suoi risparmi.
La trappola scatta il 21 marzo scorso, quando l’uomo riceve una mail al suo indirizzo di posta elettronica. L’annuncio è di quelli da far girare la testa: ha vinto un milione di euro alla ‘The Mobile Lottery’ di Londra. A comunicarglielo è nientemeno che il reverendo tal dei tali che alla mail allega anche una sua foto, con tanto di abito talare. Il quale gli spiega che la lotteria in questione è per beneficenza e il suo numero di cellulare è stato estratto tra 10 milioni di numeri in tutta Europa. Nonostante puzzi di imbroglio lontano un chilometro, il poveraccio ci casca in pieno. Risponde con entusiasmo e chiede naturalmente come fare a riscuotere la sua meravigliosa vincita. Niente di più facile, spiega il compito sacerdote (sempre via mail), basta inviare 12.136mila euro con un bonifico alla banca di Londra di cui allega l’indirizzo. Il riminese abbocca alla grande e spedisce il suo bonifico, pronto a ricevere in cambio il malloppo. Dall’altra parte però i truffatori hanno capito di avere a che fare con un vero ‘pollo’ e tentano un secondo colpo. Il sedicente prete si rifà vivo, e spiega alla sua vittima che servono altri 45mila euro per pagare la tassa antifrode. I truffatori a quanto pare hanno anche il senso dell’umorismo, ma probabilmente sono i primi a stupirsi quando si vedono arrivare da Rimini anche il secondo e più consistente bonifico. Nemmeno loro, c’è da giurarci, speravano in tanta fortuna, e decidono di continuare. Mentre il riminese è lì che aspetta di mettere le mani sul suo milione, gli arriva la terza richiesta. Questa volta la ‘rata’ è di 20mila euro, per pagare addirittura la ‘tassa monarchica’. Il 61enne, incredibile ma vero, fa due più due: in Inghilterra c’è la regina e quindi anche una ‘tassa monarchica’. Conclusione, spedisce anche il terzo bonifico rimanendo senza il becco di un quattrino.
Ma, come da copione, il milione non arriva e anche il reverendo si fa di nebbia. A quel punto il riminese si confida con il figlio, il quale dopo avergli dato dell’«imbecille» lo convince a sporgere denuncia per truffa. Della vicenda si sta sta occupando la Polizia postale, ma sperare di identificare i truffatori è pura illusione. Il Resto del Carlino
