“Egregio professore Roberti, chi le scrive è la vedova del caro Alvaro Faitanini che lei, nel San Marino oggi di martedì 16 settembre giustamente individua come una delle vittime, certamente la più grave, del complotto del 1986”.
Inizia così la lettera che Marina Maiani Faitanini ha inviato dopo l’intervista pubblicata in esclusiva dalle colonne di San Marino oggi.
“lei giustamente – prosegue la lettera – dice che il sistema delle prove costruite a tavolino con falsi testimoni pagati è un metodo che ha già funzionato in passato ed io sono d’accordo con lei, per averlo pesantemente subito. lei dice che il governo delle sinistre è stato affossato, nel 1986, con accuse fondate su false testimonianze, un teste è stato pagato e persone innocenti sono finite in galera. Anche in questo sono d’accordo con lei.
Però mi domando perché solo oggi si ha il coraggio di parlare di quelle nefandezze, di quei sistemi barbari usati per raggiungere il potere per poi ridurre il Paese com’è stato ridotto rubando ai nostri figli e ai nostri nipoti la speranza di un futuro migliore”.
“Non cerco vendette – prosegue nella lettera – ne voglio che si ripetano queste cose, voglio solo ringraziarla per aver avuto il coraggio di parlare così apertamente e annunciare al popolo quella verità che non ha voluto mai sentire”.
Non ho bisogno né di riabilitazioni né di pentimenti, conta solo la verità ed il ricordo di un marito premuroso, altruista, generoso ed un padre onesto che ha saputo educare i propri figli sulla strada dell’onestà, della coerenza e della fedeltà a questa Repubblica troppo spesso vittima di violenti capovolgimenti, di abuso di potere, di prevaricazione, di distruzione dei nostri antichi valori che fortunatamente albergano ancora nei cuori di tantissimi sammarinesi che come me, mamma e nonna, vogliono solo futuro nella libertà ed il rispetto dei diritti umani spesso calpestati da un sistema del fare politica che speravo ormai superati.
Grazie per la sua comprensione ed auguri per il suo futuro”.
San Marino Oggi