Falsi crediti Iva, 65 indagati e sequestri per 52 milioni

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  • (ANSA) – MILANO, 30 GEN – Beni per 52 milioni di euro, tra
    640 conti correnti, 62 appartamenti e 25 auto sono stati posti
    sotto sequestro preventivo in una operazione condotta dalla
    Guardia di Finanza di Varese in esecuzione di un decreto
    disposto dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della
    locale Procura. Le persone indagate sono 65.
        L’indagine ha permesso di scoprire una associazione per
    delinquere che operava attraverso l’emissione di fatture per
    operazioni inesistenti da parte di numerosi prestanome, società
    cartiere, con il concorso di numerosi professionisti
    compiacenti, finalizzato alla creazione di fittizi crediti Iva,
    quantificati in circa 52 milioni di euro, utilizzati per poi
    effettuare indebite compensazioni tributarie, sottraendo
    all’Erario le imposte dovute.
        Il decreto di sequestro preventivo emesso dal gip di Napoli
    ha interessato 39 persone fisiche e 30 società. Gli indagati di
    numerosi reati tributari, da quante emerso, erano in grado di
    falsificare documenti di qualsiasi genere: dichiarazioni
    fiscali, fatture, timbri e sigilli di Stato, brevetti, perizie
    giurate, asseverazioni, il tutto per creare la documentazione
    necessaria a far apparire, fittiziamente, la veridicità degli
    ingenti crediti Iva commercializzati e così alimentare il
    mercato fraudolento.
        Uno dei metodi utilizzati per frodare il fisco, secondo
    l’accusa, era la predisposizione di brevetti inesistenti e di
    false asseverazioni giurate relative ad acquisti di “beni
    ammortizzabili” per diversi milioni di euro formalmente
    sostenute per l’acquisto di falsi brevetti. I principali
    componeneti dell’associazione si avvalevano di professionisti
    compiacenti, commercialisti, revisori contabili, ragionieri,
    consulenti del lavoro ed ingegneri. (ANSA).
       


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