fonte: www.romagnanoi.it Nell’intervista il ciclista 19enne associa il campione romagnolo al doping. Insorge la famiglia del Pirata
“Perchè Pantani si è dopato?”. “Pur di vincere uno fa di tutto”. Alla domanda incalzante delle “Iene” risponde così Eugenio Bani, il campione juniores toscano di 19 anni, sorpreso positivo al doping e recentemente finito nelle pagine di cronaca dopo aver dichiarato di essere stato dopato dalla squadra a sua insaputa. Nell’affrontare uno dei questiti del programma di “Italia Uno”, il giovane sportivo tira in ballo il ciclista romagnolo. Insorgono i familiari del Pirata che, stando a quanto riporta il sito www.tuttobiciweb.ti, fanno sapere di voler procedere per vie legali nei confronti del programma e dello stesso Bani.
Pantani e doping. Un’associazione che torna a pesare sulla memoria del ciclista allo stesso tempo più discusso e più amato del panorama nazionale, e per giunta proprio nel giorno in cui avrebbe compiuto 40 anni. Un’abbinamento che la famiglia prende come un’ “offesa alla memoria del proprio congiunto” e che ha deciso di rivolgersi al legale Umberto Salerno per valutare eventuali azioni giudiziali.
Proprio su tuttobiciweb.it interviene il padre del giovane ciclista, Fabrizio Bani scusandosi a nome del figlio. In un commento, si rivolge alla famiglia Pantani sostendendo che “non era assolutamente intenzione di Eugenio offendere la memoria del ‘pirata’”. Colpa del periodo difficile e delle ultime vicende che hanno coinvolto il giovane campione toscano, e soprattutto dell’intervista botta e risposta. “Purtroppo le vicende di quest’ultimo periodo hanno provato sia mio figlio che noi genitori e, in riferimento alla iene, la tipologia delle domande e la velocità di risposta richiesta possono aver ingenerato alcune risposte non corrette”. “E’ vero – conclude Bani senior – Pantani non è mai stato trovato positivo e non era intenzione di mio figlio fare nessun tipo di associazione tra la propria vicenda e quella di Marco per cui chiediamo scusa alla famiglia Pantani se abbiamo, seppure del tutto involontariamente, offeso la memoria di Marco”