Nelle ultime ore sono state depositate nuove denunce probabilmente da parte del personale che lavorava nei trasporti sanitari e altre ne arriveranno perché da tempo “bollivano” grandi anomalie. Gli autisti che si sentono additati chiaramente non hanno colpe, poiché non spettano a loro le decisioni e le scelte. Nella nostra provincia si è percorsa una strada diversa dalle altre province delle Marche infatti il trasporto sanitario, sia quello per le emergenze/urgenze, (ambulanze di tipo A), sia quello programmato, (ambulanze di tipo B), è stato sostanzialmente affidato ai privati, a differenza di quanto accadeva nel resto delle Marche, dove il trasporto sanitario veniva affidato in via prioritaria alle associazioni di volontariato, con i privati che coprivano la quota di mercato rimanente. Questa situazione da tempo avrebbe fatto registrare costi superiori alla media regionale ed ora se ne capisce il motivo. Il bello è che queste convenzioni sono restate in piedi anche dopo la scadenza della convenzione. Ci fu il tentativo di un nuovo bando, nel 2009, che voleva riaffidare i servizi ai privati, escludendo la Croce Rossa, che pure aveva fatto un’offerta più conveniente, ma la cosa finì nel nulla anche dopo un esposto della Croce Rossa in Procura. Nel frattempo la Legge Regionale del 2012, che riprendeva una Legge Nazionale del settore e affermava il principio di affidare il trasporto sanitario in via prioritaria alle associazioni di volontariato. Ora sulla presunta frode alla sanità pubblica commessa soprattutto grazie ai doppi viaggi delle ambulanze di Croce Verde e Croce Azzurra di Fano, esplosa grazie al servizio delle Iene, indagano sia Guardia di Finanza che i Carabinieri del Nas. La delega viene data in queste ore dalla procura che intende non lasciare impunite le pratiche emerse in TV. Speriamo si metta un punto e si azzeri tutto su questo tema che è stato causa di forti contrasti per troppi anni a discapito di un servizio importante che i cittadini pretendono trasparente.
di Roberto Zaffini