Presentata in Regione e prevista all’ordine del giorno per martedì prossimo una mozione a firma dei Consiglieri PD Biancani, Traversini, Talè, Minardi sul tema controverso della Linea Ferroviaria Fano-Urbino.
Nel testo si chiede – di attivarsi con urgenza per avanzare, nelle forme stabilite dalla legge, secondo i principi di economicità, rapidità, efficacia e miglior contemperamento dei vari interessi in gioco, in forza del decreto di dismissione della linea dal compendio di interesse statale, la richiesta di acquisizione dell’intero compendio dell’ex ferrovia Fano Urbino, aree di sedime ed ex stazioni, (possibilità già espressamente ribadita nella nota del 3 luglio 2015, pervenuta alla Giunta regionale dalla Direzione Generale del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti) in modo da conservare il bene in mano pubblica e impedirne lo spezzettamento a vantaggio di privati, anche e sopratutto in considerazione del fatto che la Regione rappresenta a tutt’oggi l’unico ente pubblico territoriale in grado di acquisire la struttura. –
Se da una parte è un bene che la Regione come ente pubblico ne diventi unica proprietaria, dall’altra è il fine che ci preoccupa. Infatti intorno alla possibilità del recupero della ferrovia si è ormai creato un enorme consenso trasversale. Sempre di più, grazie a tanti esperti intervenuti in dibattiti e convegni organizzati da Ferrovie Val Metauro, si è dimostrato con carte alla mano le grandi opportunità che si potrebbero sviluppare in seguito al ripristino di una importantissima infrastruttura. Ma se il fine dell’acquisto è la trasformazione della tratta in pista ciclabile e sotto ad essa magari gasdotti ed altri servizi che fanno gola a qualche grande società, tutto ciò diverrebbe quasi comico. Urbino e il territorio non hanno certo bisogno del turismo stagionale di qualche cicloamatore ma di un target molto più ampio che solo una ferrovia moderna potrebbe creare.
di Roberto Zaffini