Nell’ultimo numero di Panorama Fano trova gloria per il suo degrado. Infatti sull’inchiesta giornalistica intitolata Rovine d’Italia troviamo uno “sprezzantissimo” articolo che descrive con quale dignità viene trattata un’importante opera d’arte. Questo capolavoro è sconosciuto probabilmente anche ai fanesi e questo di per sé è una grave mancanza. Nella foto dell’articolo però compare la tomba che non è quella attribuita all’Alberti bensì a Giovanni Gai. Ecco come si esprime Luca Nannipieri su Panorama: Tomba di Fano. Le opere dell’architetto Leon Battista Alberti sono ben conservate a Mantova, Firenze e Rimini, visitate da milioni di turisti. A Fano invece un’opera attribuita a questo gigante la custodiscono i piccioni. Accade questo nell’ex Chiesa di San Francesco, dove il tetto crollato è alibi per un degrado che tocca anche le tombe malatestiane, tra cui quella disegnata dall’Alberti. Insomma per Fano un’altra “brutta botta” che ne conferma la inarrestabile caduta libera di una ex città turistica.
di Roberto Zaffini
PANORAMA N. 43-28 0TT0BRE 2015