Fano, lupo sbrana un gatto domestico nel giardino di casa. Non è il primo episodio simile nell’entroterra fanese

Un episodio sconvolgente ha turbato la quiete della campagna fanese: nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 luglio, un lupo ha sbranato un gatto domestico nel giardino di un’abitazione a Belgatto, frazione nei pressi del torrente Arzilla. L’animale è stato portato via e divorato vivo sotto gli occhi attoniti del proprietario, Alessandro Del Signore, che ha documentato l’accaduto con immagini registrate da una telecamera di sorveglianza.

L’uomo, residente in una casa recintata ma non isolata, vive con la sua famiglia e un gruppo di animali adottati: 11 gatti e 4 cani, ora ridotti a 10 felini. “Facciamo di tutto per prenderci cura di loro – ha dichiarato Del Signore a Il Resto del Carlino – ma poi arrivano questi ‘simil-lupi’ e ce li portano via come se nulla fosse”. Secondo lui, infatti, ad agire non sarebbe stato un lupo puro, ma un ibrido, come già sospettato in altri episodi della zona.

Le immagini registrate mostrano il predatore con la preda in bocca, a pochi metri dal cancello d’ingresso dell’abitazione. Non è la prima volta che Del Signore segnala la presenza di lupi in quell’area: due anni fa, le stesse telecamere avevano ripreso un branco di sette esemplari, e solo pochi mesi fa un lupo sarebbe stato avvistato mentre attendeva uno dei cani di casa all’estremità della strada.

Il proprietario degli animali denuncia un senso crescente di impotenza e accusa le istituzioni – Comune, Provincia e Regione – di non intervenire in modo efficace nonostante le numerose segnalazioni da parte di cittadini, agricoltori e allevatori. “Abitiamo in campagna, ma questo non significa che dobbiamo avere paura di uscire o di lasciare liberi i nostri animali”, ha aggiunto, sottolineando come in piena estate sia impossibile tenerli sempre chiusi in casa.

Nel tentativo di rispondere alle preoccupazioni, tra fine 2024 e inizio 2025, il Comune, la Regione e il Cras Marche avevano avviato un monitoraggio con fototrappole in alcune zone critiche, tra cui Sant’Orso, via Papiria e l’area dell’aeroporto. Tuttavia, in due mesi, il sistema avrebbe rilevato la presenza di un solo esemplare. “Fumo negli occhi”, secondo Del Signore, che chiede invece un controllo più approfondito, capace di individuare i percorsi dei lupi e, se necessario, trasferirli altrove.

L’appello del cittadino non riguarda solo la sua famiglia e i suoi animali: Del Signore sollecita interventi concreti per garantire la sicurezza di chiunque frequenti queste zone, dai cercatori di tartufi con i loro cani ai bambini che girano in bicicletta. La richiesta, oggi, è una sola: che non si aspetti il prossimo attacco per agire.