Fano. Quest’anno compie le “nozze d’argento” con il Comune: da 25 anni occupa uno scanno in Consiglio grazie a sei elezioni consecutive. Al termine di un’estenuante trattativa per la successione, interna al Pd e durata tutta l’estate, Renato Claudio Minardi si è dimesso dal ruolo di presidente dell’assemblea comunale, che ricopriva dalle elezioni amministrative del 2014, ma non da quello di consigliere, mantenendo quindi il doppio incarico elettivo in Comune e in Regione. Il suo è un caso esemplare di professionismo politico maturato tutto all’interno degli enti territoriali. Considerando i radicali cambiamenti dello scenario politico negli ultimi decenni, Minardi proviene da un’altra era. Nato politicamente nella Democrazia Cristiana, al tempo in cui sul fronte opposto il Pci era al suo massimo storico, passato per il Ppi e La Margherita fino ad approdare al Pd, iniziò la carriera quando ancora c’era il muro di Berlino, all’epoca di Cossiga e Forlani capi di Governo. La mancata rinuncia al cumulo delle cariche dipende esclusivamente da un suo atto volitivo. A suo tempo, pur negando di aver commesso una gaffe perché a suo avviso il passato non aveva rilievo nella sua promessa, Minardi confermò l’impegno a dimettersi dal consiglio comunale dopo l’elezione in Regione. Per cui resta l’obiezione: attenzione alle promesse dei politici.
tratto da Corriere Adriatico